
Gli acidi grassi Omega 3, celebrati per i loro benefici sul cuore e sul cervello, stanno guadagnando sempre più attenzione anche nel campo della dermatologia e della cosmetica. Questi grassi essenziali, che il nostro organismo non è in grado di produrre autonomamente, sono fondamentali per la salute della pelle, in particolare per contrastare secchezza, arrossamenti e danni causati da fattori esterni come lavaggi frequenti, saponi aggressivi e inquinamento. Con l’avanzare dell’età, la barriera cutanea protettiva naturale si indebolisce, lasciando la pelle vulnerabile. Qui entrano in gioco gli Omega 3, che aiutano a preservare l’idratazione e a riparare i danni, mantenendo una pelle più giovane e luminosa. Studi hanno dimostrato che diete ricche di Omega 3, come quelle seguite tradizionalmente dagli eschimesi, non solo riducono le malattie cardiovascolari, ma si associano anche a una minore incidenza di problematiche cutanee come acne, dermatiti e psoriasi.
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Uomini e donne, diversi in tutto, soprattutto nel cuore. Non è questione di sentimenti, ma di come siamo fatti. Tra i due sessi intercorrono molte più differenze di quanto si possa pensare. Anche se oggi i dati in letteratura sono ancora parziali, quelle poche evidenze ci dicono che esistono differenze enormi in base al genere e che queste possono però influenzare direttamente il modo di fare prevenzione, diagnosi e cura. Le malattie cardiovascolari rappresentano a oggi una delle categorie più diffuse di patologie al mondo, e sono gravate da un’importante mortalità. L’insorgenza di queste malattie è differente nelle donne e negli uomini. Negli ultimi decenni, molti studi clinici si sono concentrati su questi disturbi. Alcuni di essi hanno rilevato che, nonostante le donne abbiano minor incidenza, prevalenza e mortalità per tali patologie, ricevono anche meno cure (in termini di prevenzione, accertamenti diagnostici e trattamenti) rispetto alla controparte maschile; alcuni studi hanno inoltre notato che, in seguito ad un evento cardiovascolare acuto, il sesso femminile ha una prognosi peggiore rispetto agli uomini colpiti da tale malattia. Nelle donne la malattia si manifesta con dieci anni di ritardo rispetto agli uomini e dà segnali differenti: il cuore delle donne è più suscettibile alle scariche adrenergiche provocate dalle forti emozioni, ad esempio e nell’infarto non compaiono i tipici segnali riportati dagli uomini. Inoltre, fino a quando non subentra la menopausa ha una specie di ombrello ormonale che la protegge. Le malattie cardiovascolari non colpiscono quindi entrambi i sessi allo stesso modo e gli approcci diagnostico-terapeutici non sono sempre sovrapponibili. Dai fattori di rischio, ai sintomi, alle cure: sono queste le principali diversità da tenere in considerazione.
Le malattie cardiovascolari sono oggi le più diffuse patologie nei paesi industrializzati. Come è noto, alimentazione scorretta, fumo, sedentarietà e stress sono considerati fattori di alto rischio. Dalle ultime ricerche emerge che però un dato inaspettato: queste cattive abitudini non sono sufficienti a determinare una malattia cardiaca. Esistono anche altri elementi, altrettanto importanti, che possono esserne causa e che hanno a che vedere con la costituzione della persona, in un’accezione psicosomatica. In tutte le culture il cuore è visto come un punto di intersezione tra mondo emozionale e mondo corporeo e il suo ritmo è messo a dura prova da sentimenti inespressi e irrigidimenti emotivi. Dunque, conoscersi, in senso profondo, acquisendo coscienza di sé, è una fondamentale forma di prevenzione, al pari di un equilibrato stile di vita. In quest’ottica, rimedi e integratori naturali sono alleati di tale consapevolezza. Il cuore è la pompa meccanica del corpo, ma anche la centralina dei sentimenti. Quasi tutte le culture tradizionali gli attribuiscono il significato di centro simbolico dell’affettività, ma anche di cardine della spiritualità e in questo senso è considerato un organo sacro. La pulsazione, in ogni cultura, rappresenta una specie di “impronta digitale” della personalità. Una forte spinta cardiaca, denota un carattere energico, volitivo, il cosiddetto uomo di polso, mentre il polso debole contraddistingue le persone delicate, dal temperamento mite. 