Ghosting: quando l’altro diventa un fantasma

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Attualmente viviamo in un’epoca che riconosce e si sforza sempre più di affrontare varie forme di violenza psicologica che in precedenza erano trascurate o ignorate. Allo stesso tempo, con il progresso delle tecnologie di comunicazione e l’emergere delle relazioni online, il numero e i tipi di tale violenza non hanno fatto altro che aumentare, potenziando i problemi esistenti. Un esempio di ciò è il fenomeno noto come ghosting, che è diventato molto diffuso e causa danni significativi alle sue vittime. Il ghosting, come suggerisce il termine, implica la scomparsa improvvisa dalla vita di qualcuno con cui si condivide un legame romantico o amichevole. Questa scomparsa implica non essere visti né ascoltati, non essere più contattabili e non offrire spiegazioni o avvertimenti. Spesso non ci sono segni visibili di insoddisfazione o intolleranza prima del ghosting. La persona che fa ghosting non si limita a porre fine alla relazione in modo legittimo, ma piuttosto interrompe completamente ogni comunicazione e diventa indisponibile. Questo atto può essere visto come un attacco attraverso la sparizione, poiché viola i principi fondamentali che governano le relazioni umane. Di conseguenza, il ghosting è oggi riconosciuto come una forma di violenza psicologica e in alcuni casi può addirittura essere classificato come abuso. Coloro che sperimentano questo trattamento non vengono semplicemente lasciati indietro; le loro vite sono profondamente influenzate da questa improvvisa assenza, che porta a una serie di emozioni, tra cui disorientamento, rabbia, frustrazione, ansia, senso di insensatezza, senso di colpa, solitudine, vulnerabilità e preoccupazione.

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