Oggigiorno il termine “stress” è sempre più utilizzato e definito come un impegno eccessivo, una pressione lavorativa, familiare, sociale pesante e ricorrente, risultando sinonimo di fatica. Specie al rientro settembrino, lo stress dilaga. Viviamo in un mondo accelerato, siamo sempre affannati, di corsa e inevitabilmente aumenta sempre di più lo stress. E specialmente a settembre aumenta a dismisura anche l’offerta di tecniche mirabolanti in grado di ridurlo. Ma spesso la stessa ricerca di un modo per abbassare lo stress lo incrementa in modo decisivo. Il problema è che molte tecniche proposte richiedono uno sforzo, anche solo di attenzione o di organizzazione che, quando si è ormai logori, non si può o non si riesce a fare. Anche stilare “scalette” di giornata che prevedano una distribuzione diversa del tempo è sovente fallimentare. Serve uno stop allo stress, ma anche alle finte soluzioni. Lo stress in realtà è un fattore necessario nella nostra vita anzi, voglio esagerare, è vitale per noi provare stress. Allora perché se è tanto importante, non riusciamo a considerarlo “vitale” e/o non riusciamo a sfruttarlo al 100%? Oggi insieme al Dott. Francesco Catona, psicologo e psicoterapeuta, laureato presso l’Università di Firenze e specializzato presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, vedremo di cosa si tratta esattamente, quali sono le cause, i sintomi e come mantenere il controllo. Continua a leggere
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Riconoscenza e gratitudine
In vacanza da sola
All’inizio può anche essere una scelta data dalle necessità contingenti, poi diventa una cosa alla quale non si rinuncia.
Secondo i più recenti dati Istat sono 11,4 milioni le italiane che viaggiano da sole. Il fenomeno è in aumento in tutto il mondo: in America esiste un settore specifico per il “Solo holiday”, lunghe vacanze, gite di un giorno o weekend. Con l’emergenza coronavirus, la richiesta è cresciuta, perché diventa una scelta all’insegna della sicurezza: si viaggia in autonomia, senza dividere la camera con nessuno. E poi il tempo lo decidi tu, gli spostamenti anche, i malumori sono tutti tuoi, spesso le felicità improvvise ti risarciscono il doppio, c’è grande margine per improvvisare e se sei un po’ allenato a quella leggerezza può essere più che divertente. Continua a leggere
Cellule staminali per rigenerare i capelli
Le cellule staminali sono cellule in grado di specializzarsi ed adattarsi a qualsiasi organo o tessuto per svolgere particolari funzioni. Finché non ricevono uno stimolo esterno, esse rimango in una fase di “attesa”. Tuttavia, possono anche autoriprodursi e a loro volta sostituire le cellule che hanno subito danni o che sono morte. Le cellule staminali per la perdita dei capelli possono essere usate per combattere il fenomeno dell’alopecia androgenetica. Infatti, le staminali sono in grado di riprodurre le cellule delle papille dermiche, al di sotto dell’epidermide. In questo punto particolare, tali cellule controllano il ciclo vitale del follicolo del capello: ne determinano la crescita e ne controllano lo spessore. Gli studi clinici hanno sempre evidenziato risultati significativi dopo la terapia a base di cellule staminali. Infatti, c’è stato un netto miglioramento della ricrescita di capelli e della qualità della vita post-trattamento. Continua a leggere
Laser Aura: novembre è il mese ideale per dire addio agli antiestetici capillari
Malformazioni vascolari, come gli angiomi, sono un problema estetico per molti pazienti, ci spiega il dott Santo Raffaele Mercuri, primario dell’unità di dermatologia del San Raffaele di Milano. Continua a leggere
Carcinoma della cervice uterina: cosa lo provoca e come prevenire
Il carcinoma della cervice uterina è la seconda neoplasia più frequente nella popolazione femminile. In Italia si stimano circa 3500 nuovi casi l’anno. L’hpv ( human papilloma virus) è la condizione necessaria, anche se non sufficiente, allo sviluppo di tale tumore, che risulta essere la complicanza molto rara di una malattia a trasmissione sessuale assai diffusa ( almeno il 50 % delle donne e degli uomini sessualmente attivi acquisisce l’infezione ad un certo punto della vita. Il 70 % delle nuove infezioni si risolve entro un anno e fino al 91% entro 2 anni e solo la persistenza del virus per molti anni, può, nel 10 % dei casi , portare a lesioni pre-cancerose). Oggi approfondiamo questo argomento insieme alla nostra esperta Nicoletta Gavoni, medico chirurgo specialista in ostetricia e ginecologia presso fondazione i.r.c.c.s. policlinico Mangiagalli e presso il centro medico Visconti di Modrone di Milano. Continua a leggere