Pentita del ritocco: quando l’estetica diventa un rimpianto

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Sempre più persone si ritrovano insoddisfatte dopo aver subito un intervento estetico. Quello che sembrava il modo perfetto per migliorare il proprio aspetto si trasforma, in molti casi, in un desiderio di tornare indietro. Labbra troppo gonfie, seni troppo grandi, tatuaggi che non rappresentano più la propria identità sono solo alcuni esempi di modifiche fatte con entusiasmo e poi rimpianti. Il fenomeno del pentimento estetico è in costante crescita e sta portando molti uomini e donne a cercare soluzioni per correggere, attenuare o addirittura cancellare i cambiamenti fatti. A volte si tratta di un problema di aspettative non rispettate, altre volte di una scelta impulsiva fatta senza la giusta consapevolezza. Fortunatamente, oggi esistono diverse tecniche per annullare o migliorare l’aspetto dopo una procedura estetica non soddisfacente.

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Tatuaggi: gli inchiostri vietati

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Dal 4 gennaio 2022 è entrato in vigore un regolamento che impone nuove regole ai tatuatori, soprattutto riguardo alla quantità di sostanze considerate nocive ammessa nei pigmenti. Il riferimento è al regolamento europeo 2081 del 2020, un documento con cui la Commissione europea modifica un altro regolamento del 2006, il Reach, che elenca, valuta e autorizza le sostanze chimiche utilizzabili in Europa e le relative concentrazioni tollerate. Il nuovo regolamento dal 4 gennaio 2022 ha messo al bando quei pigmenti colorati usati nell’industria dei tatuaggi e dei cosmetici che, oltre una certa soglia, contengono elementi come nichel, mercurio, cromo e soprattutto isopropanolo, un ingrediente che si aggiunge alla maggior parte dei colori per sterilizzarli. Tali sostanze – contenute in quasi tutti gli inchiostri per tatuaggi tranne che nel nero, se non in quantità bassissime – sono ritenute potenzialmente dannose perché possono causare reazioni allergiche, irritazioni e secchezza della pelle, danni al sistema nervoso e sono considerate anche cancerogene. Il regolamento dell’Unione europea non ha fatto altro che aggiornare i livelli di concentrazione delle sostanze potenzialmente pericolose per la salute che gli inchiostri contengono, abbassandone la soglia consentita. Tali pigmenti, infatti, sono stati vietati non solo per i tatuaggi, ma anche per il trucco permanente e per il microblading, una sorta di tatuaggio per le sopracciglia. Fino al 4 gennaio 2023 era stata concessa una deroga per il pigment green 7 e il pigment blue 15:03, poiché sul mercato non erano ancora disponibili sostituti. Il regolamento ha imposto anche nuove norme per le etichette informative che, oltre a essere scritte in italiano (o nella lingua del paese in cui si effettua il tatuaggio) devono anche riportare informazioni precise sulla presenza e quantità delle sostanze ritenute pericolose. In particolare, è previsto che indichino se la miscela abbia o meno nichel oppure cromo: se li contengono, sull’etichetta deve essere anche presente l’avvertenza che queste sostanze possono dare origine a reazioni allergiche. Inoltre, gli inchiostri devono riportare la dicitura “miscela per tatuaggi o trucco permanente”. Ho chiesto l’opinione a riguardo di un esperto dermatologo italiano, il dottor Santo Raffaele Mercuri, primario dell’Unità di Dermatologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.
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Tatuaggi, l’energia vitale viene compromessa

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È assodato che il tatuaggio rappresenta una simbologia, scritta o raffigurata; si imprime sulla pelle ma anche nella percezione quotidiana, evocandone la corrispondente consapevolezza.

“Dal punto di vista pratico, l’ago va oltre la pelle propagando una sorta di vibrazione che agisce a livello energetico. Infatti, il nostro corpo è composto per la maggior parte di acqua che, come ci insegna Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese, memorizza ogni impronta e la riproduce. L’arte dell’incisione su pelle risale a oltre 5000 anni fa, e in seguito alla sua nascita si sono alternati periodi di approvazione e rifiuto per essa, dovuti a motivi sociali e antropologici”, ci spiega Giulia Giuntoli, Naturopata, specializzata in Fitoterapia presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica SIMO di Milano. Continua a leggere



Dai tatuaggi alle lentiggini: il laser Q-switched elimina gli inestetismi cutanei

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Grazie alle nuove tecnologie, ad oggi è possibile rimuovere i tatuaggi scuri e le macchie del viso e del corpo in modo altamente selettivo ed indolore: il LASER Q-SWITCHED  ha rivoluzionato questo campo fin’ora di difficile approccio. Il mese scorso insieme a Santo Raffaele Mercuri, primario dell’unità di dermatologia del San Raffaele di Milano, abbiamo cercato di capire quali sono le precauzioni di sicurezza e i modi più utili per prendersi cura di un tatuaggio. Oggi parliamo della loro rimozione e dell’uso di questo particolare Laser. Continua a leggere



Tatuaggi, rischi e controindicazioni

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]I tatuaggi sono sempre più diffusi , ma non andrebbero presi alla leggera: in quest’articolo esaminerò i rischi e insieme a Santo Raffaele Mercuri, primario dell’unità di dermatologia del San Raffaele di Milano, vi aiuteremo a capire quali sono le precauzioni di sicurezza e i modi più utili per prendersi cura di un tatuaggio. Farsi tatuare ormai è una questione di poche ore, ma la facilità con cui al giorno d’oggi è possibile farsi fare un tatuaggio non dovrebbe impedire di riflettere bene sulla decisione di modificare il proprio corpo in modo permanente. Se prima di farvi tatuare prendete tutti i provvedimenti per proteggervi dagli eventuali rischi, quella che oggi vi sembra una buona idea ha meno probabilità di trasformarsi in rammarico in futuro. Continua a leggere