Pentita del ritocco: quando l’estetica diventa un rimpianto

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Sempre più persone si ritrovano insoddisfatte dopo aver subito un intervento estetico. Quello che sembrava il modo perfetto per migliorare il proprio aspetto si trasforma, in molti casi, in un desiderio di tornare indietro. Labbra troppo gonfie, seni troppo grandi, tatuaggi che non rappresentano più la propria identità sono solo alcuni esempi di modifiche fatte con entusiasmo e poi rimpianti. Il fenomeno del pentimento estetico è in costante crescita e sta portando molti uomini e donne a cercare soluzioni per correggere, attenuare o addirittura cancellare i cambiamenti fatti. A volte si tratta di un problema di aspettative non rispettate, altre volte di una scelta impulsiva fatta senza la giusta consapevolezza. Fortunatamente, oggi esistono diverse tecniche per annullare o migliorare l’aspetto dopo una procedura estetica non soddisfacente.

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Fare il ritocco giusto

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Il ritocco estetico è diventato sempre più popolare negli ultimi anni, con una vasta gamma di opzioni disponibili per migliorare l’aspetto del viso e del corpo. Tra le opzioni più comuni ci sono il botulino e i filler, entrambi utilizzati per ridurre le rughe e migliorare la forma del viso.

Il botulino, noto anche come tossina botulinica, è un farmaco utilizzato per ridurre la contrazione muscolare e quindi per ridurre le rughe d’espressione, come quelle presenti tra le sopracciglia o intorno agli occhi. Il botulino utilizzato in medicina estetica è una forma purificata della neurotossina botulinica di tipo A, prodotta dal batterio Clostridium botulinum. La forma purificata viene commercializzata con nomi commerciali come Botox, Dysport e Xeomin.

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