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L’implantologia dentale permette di sostituire uno o più elementi dentari persi con “radici artificiali” in titanio le quali, mediante un processo biologico che prende il nome di osteointegrazione, consentono l’applicazione di una protesi fissa. Sino a non molti anni fa la perdita di uno o più denti comportava il dover ricorrere a una protesi rimovibile, la quale risultava spesso scomoda e produceva un peggioramento della qualità della vita del suo utilizzatore. Il ricorso all’implantologia dentale costituisce il metodo più tecnologico e moderno per correggere l’assenza di denti. Gli impianti in titanio sono, quindi, la più affascinante innovazione nella storia dell’odontoiatria e rappresentano una soluzione terapeutica molto gratificante sia per il clinico che per il paziente. L’edentulia parziale e totale erano, un tempo, considerate l’inevitabile risultato di un processo di invecchiamento e per questa ragione hanno rappresentato una grande sfida per la scienza odontoiatrica. L’importanza dei denti è difatti riconosciuta da sempre e viene riferita a diversi aspetti; essi possono essere segni di bellezza, di giovinezza e garantiscono salute e benessere attraverso una corretta masticazione e fonazione. L’implantologia dentale oggi rappresenta una soluzione terapeutica prevedibile ed affidabile nel tempo, associata ad un’altissima percentuale di successo (superiore al 96% -98%).


Il mese scorso ci siamo occupati del desiderio femminile e di come sostenerlo nelle varie età della donna, dato che l’aspetto ormonale è fondamentale. Questo mese è invece dedicato al benessere dell’uomo che passa attraverso una mente serena, l’eros e un’energia fisica adeguata. L’uomo è spesso abituato a misurare la propria vita sessuale in termini di performance: eiaculazione precoce o disfunzione erettile possono essere due aspetti che oltre a una componente fisica celano spesso una disarmonia mentale e emozionale. “Sono molti gli oli essenziali che sostengono l’eros maschile e che possono essere utilizzati da soli o abbinati, in diffusione aromatica e diluiti in olio vegetale di jojoba e spalmati sul ventre all’altezza del secondo chakra”, ci spiega Alessia Daturi, naturopata presso la Scuola italiana di medicina olistica di Milano.
“Da tre notti non riposo, resto ad ascoltare…è la vipera che soffia, che soffia presso l’acqua”
La paura della solitudine si fa sentire ancor di più quando si avvicina la festa degli innamorati. Sette italiani su dieci, infatti, hanno paura di rimanere soli. Per oltre la metà è importante avere una relazione, però che non sia a distanza “perché è troppo difficile gestirla”. E la festa di San Valentino, che ha riempito le vetrine di cuori e fiori, diventa un disagio per i single. La nostra società esalta il concetto di famiglia. Il matrimonio, per molte persone, rappresenta ancora la realizzazione personale. Così, molte persone finiscono per accontentarsi in amore pur di coronare quella realizzazione. In questo contesto la paura della solitudine è mossa dalla paura del giudizio altrui. Se vuoi “accasarti” per realizzarti, probabilmente ti stai facendo troppo condizionare dal parere altrui e cerchi l’affermazione attraverso lo sguardo di chi ti osserva. La paura di restare soli è, per molti, uno spauracchio da cui non sanno difendersi direttamente, tanto da non accettare la solitudine con facilità. In generale, c’è una grande paura di stare soli. Infatti, le persone a volte si sforzano, tenendosi occupate in ogni modo, di non percepire quel senso di solitudine che può farle sentire a disagio. La paura della solitudine spinge alcune persone ad accettare appuntamenti anche da chi non reputa estremamente attraente. In pratica, la paura della solitudine può renderci meno selettivi nella scelta del partner e può portarci, letteralmente, a elemosinare amore.