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La fine di una storia d’amore è spesso un evento molto doloroso, e a volte il dolore è tale da diventare quasi impossibile da superare. Terminare una relazione ha una forte valenza emotiva perché tocca il tema dell’abbandono. La paura di stare soli, di non essere apprezzati, il timore di non essere abbastanza amati o quello di essere traditi sono vissuti che appartengono a tutti noi. Proprio come la paura del buio, quella della separazione ha radici nel profondo: è una delle prime con cui dobbiamo fare i conti sin da piccoli. Quando si chiude un rapporto sentimentale, queste angosce vengono rievocate, inoltre è un duro colpo alla nostra autostima. Eppure, un momento negativo come questo può insegnarci molto: capire ciò che non è andato può darci indicazioni importanti su noi stessi, utili per il futuro. Inoltre, una delusione d’amore, se affrontata nel modo giusto, può rappresentare un’enorme opportunità di crescita personale e di maturazione. La fine di una storia d’amore talvolta può portare a cambiare completamente vita, a trasferirsi altrove, a perdere più o meno volutamente delle amicizie. Allora, perché non cogliere questa occasione, seppur molto difficile, per ricominciare tutto da capo? Chi ha avuto una grande delusione d’amore, però, deve rimettersi in gioco e sentirsi pronto a ricominciare. Non è detto che si debba correre subito alla ricerca dell’anima gemella, anzi. Per ricominciare tutto da capo meglio ripartire da sé stessi. Come? Continua a leggere
In alcuni paesi occidentali, il cibo è considerato puramente in qualità di “carburante” per il corpo; un’attività non da godere particolarmente, quanto piuttosto da sbrigare il più rapidamente possibile per intraprendere qualcosa di più importante. Vi sono opinioni divergenti riguardo ai meriti di riunire la famiglia attorno a un tavolo per almeno un pasto al giorno, e lo sviluppo dei farmaci ha cercato di far dimenticare che alcuni alimenti hanno proprietà benefiche, terapeutiche e persino medicamentose. L’atteggiamento nei confronti del cibo varia da cultura a cultura. Tradizionalmente gli indiani hanno riconosciuto sia il valore nutritivo sia gli aspetti sanitari dei vari tipi di cibo, e tali considerazioni svolgono un ruolo importante nella semplice medicina casalinga. Relativamente di recente, si è fatta strada tra i dietologi occidentali l’idea che si debba assumere una maggiore quantità di un determinato alimento o evitare alcuni tipi di cibo in base alla costruzione di ciascun individuo. 

La paura della paura è un meccanismo psicologico molto frequente. Si tratta come dice la parola stessa dell’avere paura di percepire paura. Dello sviluppare una tale intolleranza alla sola possibilità di poter provare paura, tanto da arrivare al punto di iniziare a pensarci in modo quasi ossessivo, e mettere in moto una serie di comportamenti protettivi e di evitamento, atti a scongiurare ogni possibile ed ipotetica fonte di pericolo. Il nome della paura della paura è: ansia anticipatoria. L’ansia anticipatoria si può manifestare al pensiero di dover fronteggiare qualcosa che percepiamo come pericoloso o rischioso o incerto: un esame, una nuova conoscenza, un viaggio, un colloquio di lavoro. La mente crea delle immagini negative di scenari futuri, prima ancora che quello stato diventi reale. Queste immagini mentali anticipatorie pessimistiche producono emozioni disturbanti che possono influenzare la nostra quotidianità. Chi soffre o ha sofferto di attacchi di panico conosce molto bene la paura della paura: in questo caso, il timore è che recandosi nel luogo, o avvicinandosi alla situazione, in cui generalmente si sperimenta un attacco di panico, il sintomo si possa nuovamente scatenare, anticipando così addirittura lo scatenamento dell’attacco stesso. L’ansia anticipatoria e gli attacchi di panico sono quindi strettamente correlati e vanno a creare un circolo vizioso che si autoalimenta.
Gli ormoni femminili non solo regolano le funzioni legate alla riproduzione, ma sono fondamentali, anche per difendere l’organismo da varie malattie. Con la menopausa cessa quasi del tutto la produzione di tali ormoni, e questo può dare luogo a una serie di disturbi e patologie. Per curare i sintomi della menopausa e proteggere la salute dagli squilibri ormonali sono molto utili i fitoestrogeni, ormoni vegetali che si trovano in varie piante, erbe e frutti. Essi hanno una struttura simile agli estrogeni femminili e svolgono le loro stesse funzioni; in più contrastano l’invecchiamento e mantengono tonica ed elastica la pelle. Quando si parla di fitoestrogeni si fa riferimento soprattutto alla soia e ai suoi isoflavoni, dal momento che le ricerche sulle proprietà degli ormoni vegetali sono partite appunto dalla constatazione che alcune malattie sono meno diffuse nei Paesi orientali in cui è molto comuni ormai da secoli il consumo della soia.