Vitiligine: dalla rassegnazione alla terapia mirata

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Fino a poco tempo fa, convivere con la vitiligine significava affrontare una condizione per la quale non esisteva un trattamento realmente efficace e specifico. Per molte persone, la perdita di pigmentazione cutanea non è solo una questione estetica: si riflette profondamente sulla sfera psicologica, sull’autostima e sulla qualità della vita quotidiana. Ma qualcosa è cambiato. È passato un anno da quando l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha approvato la rimborsabilità del primo farmaco topico specifico per la vitiligine non segmentale, e i risultati stanno dando nuove speranze sia ai pazienti sia ai professionisti del settore. Questo trattamento, una crema a base di Ruxolitinib, ha segnato una svolta epocale nella gestione della patologia. Non solo per la sua efficacia clinica, ma anche per il valore simbolico che rappresenta: finalmente, la vitiligine non è più una malattia “trascurata”, ma riceve l’attenzione e il riconoscimento terapeutico che merita. Un anno dopo l’introduzione sul mercato, è tempo di fare un bilancio su cosa è cambiato, su come funziona realmente questa nuova terapia e su quali prospettive si aprono per il futuro.

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La fototerapia

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La fototerapia è una terapia molto promettente utilizzata per affrontare vari problemi epidermici. Utilizza lampade speciali che emettono raggi ultravioletti, comunemente chiamati raggi UV, che sono una forma di radiazione elettromagnetica presente nella luce solare. Queste lampade sono progettate per emettere bande focalizzate o a banda stretta di raggi UV, garantendo che i raggi abbiano la lunghezza d’onda desiderata e riducendo al minimo qualsiasi radiazione non necessaria o dannosa. Questa tecnica terapeutica sfrutta le proprietà benefiche della luce solare, pratica riconosciuta fin dall’antichità per la sua efficacia nel trattamento di alcune patologie della pelle. Per salvaguardare il benessere dell’epidermide, la fototerapia utilizza principalmente i raggi ultravioletti di tipo B (UVB), responsabili dell’abbronzatura. A differenza dei raggi di tipo A che possono penetrare nello strato più profondo della pelle, il derma, i raggi UVB colpiscono principalmente lo strato superficiale, provocando meno danni. Replicando gli effetti positivi dell’esposizione solare sulla pelle, la fototerapia ha dimostrato di essere un trattamento medico sicuro ed efficace. Tuttavia, è fondamentale che questa procedura venga somministrata da medici esperti e specializzati.

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Pelle a chiazze

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Grazie a personaggi noti come la modella Winnie Harlow o l’attrice Kasia Smutniak, bellissime donne che hanno deciso di mostrare la “loro” vitiligine, oggi questo problema della pelle che si manifesta con chiazze bianche sul viso e sul corpo viene affrontato con maggiore positività e vissuto con meno imbarazzo. E se è vero che alcune di queste celebrità hanno scelto di non curare del tutto la vitiligine, diventata per loro un punto di forza dopo anni di battaglia sociale, le soluzioni per limitarne le manifestazioni visibili non mancano. Ne parliamo con il dottor Santo Raffaele Mercuri, primario dell’Unità di Dermatologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. Continua a leggere