Prima visita ginecologica

IstockPhoto

Secondo gli esperti il momento giusto per programmare la prima visita ginecologica è intorno ai 14 anni. Il primo approccio imbarazza e preoccupa un po’ tutte. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza dall’altronde, è tra i più delicati nella vita di una donna, è un periodo di transizione in cui cambiano gli equilibri a tutti i livelli, fisico, emotivo, psicologico, e la prima visita è una tappa che segna un po’ questo passaggio. La prima visita serve innanzitutto per cominciare a famigliarizzare con il ginecologo, far capire alle future donne che possono avere un punto di riferimento se lo desiderano, qualcuno con cui poter condividere dubbi, piccole ansie, e non solo a cui rivolgersi in caso di disturbi. Durante il primo appuntamento col medico di solito basta il colloquio, perché, attraverso la storia clinica della bambina o ragazza e quella della sua famiglia, già ci si può orientare su diversi aspetti: le eventuali problematiche a rischio, come la famigliarità per endometriosi, problemi trombofilici, malattie cardiovascolari, diabete. Si può fare un’idea su alimentazione e stato nutrizionale, che influenzano non poco sulla salute riproduttiva, oltre che su quella generale. Durante il colloquio, se già c’è, si parla anche della fisiologia della mestruazione: quando è comparsa, intensità, durata e frequenza dei flussi, se a questa si associano altri sintomi, ed eventualmente quali. Continua a leggere



SHATAVARI, pianta dei 100 mariti!

Rimedio della tradizione Ayurvedica, Shatavari rientra nella categoria dei rimedi Rasayana, la cui filosofia è incentrata sul ringiovanimento e sulla longevità, sulla lunga vita. Sebbene il suo nome scientifico sia Asparagus racemosus, Shatavari viene comunemente definita tramite il curioso epiteto «pianta dei 100 mariti», in quanto la sua azione coinvolge l’apparato riproduttivo femminile e le disfunzioni psichiche ad esso correlate. Ne parliamo con Giulia Giuntoli, Naturopata, specializzata in Fitoterapia presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica SIMO di Milano. Continua a leggere



I diversi terreni per correre

IstockPhoto

Asfalto, terra battuta, sterrato e sabbia: ogni terreno ha caratteristiche diverse e influisce sulla tua prestazione quando corri. L’avrai sperimentato anche tu: l’appoggio del piede cambia, l’impegno muscolare e il carico sulle articolazioni anche. A volte fai più fatica, oppure senti che puoi andare più veloce. Ce ne sono alcuni più adatti al running, altri che aggiungono qualche difficoltà in più mentre altri ancora sono assolutamente sconsigliati per non rischiare di provocare danni a muscoli, tendini e articolazioni sul lungo periodo. Quindi, dove è meglio correre? Vediamolo insieme. Continua a leggere



Pappa reale contro la stanchezza di marzo

IstockPhoto

La primavera, così come l’autunno, porta con sé conseguenze che coinvolgono direttamente il nostro fisico, generando un malessere che chiamiamo “astenia”. Un fenomeno che si manifesta attraverso spossatezza, mancanza di energia, sonnolenza: insomma, una sensazione di stanchezza generalizzata che non garantisce una performance ottimale, né sul lavoro, né tantomeno nello sport. L’astenia avviene generalmente nel passaggio dall’inverno alla primavera e dall’estate all’autunno; Il cambio climatico, con l’incombere del caldo e delle giornate più lunghe, impone al nostro organismo un necessario quanto automatico cambio di marcia. La primavera rappresenta pertanto un vero terremoto per il nostro organismo, chiamato ad adattarsi piuttosto in fretta ad un cambiamento repentino di abitudini. Chiaramente non tutti gli individui risentono dell’astenia allo stesso modo; c’è anche chi non ne risente affatto (generalmente chi conduce uno stile di vita prettamente sano e costante in tutte le stagioni). La natura ci offre uno dei suoi tesori – la pappa reale – che ci consentirà di affrontare con la giusta carica studio, lavoro, impegni e attività fisica.  Un cibo da regina, che faremmo bene a consumare anche noi per tutto il mese di marzo. La pappa reale è un vero superfood: questa sostanza destinata a tutte le larve nei primi tre giorni di vita e poi è il nutrimento esclusivo dell’ape regina, che proprio grazie a lei diventa più grande, più forte e vive molto più a lungo di tutte le altre api. Le ragioni stanno nella particolare composizione di questa “pappa”, che insieme a un bilanciato mix di zuccheri, grassi e proteine, apporta amminoacidi essenziali, Sali minerali (tra cui potassio, ferro, fosforo, calcio, zolfo, silicio e rame), vitamine A, B ed E e alcune sostanze dall’effetto antibiotico e antibatterico, ad esempio roialisina e acetilcolina. Si tratta quindi di un perfetto ricostituente da prendere nel passaggio di stagione, soprattutto se si vuole “tenere il ritmo”, senza accumulare stanchezza. Le proprietà immunostimolanti della pappa reale fanno sì che dia sostegno alle difese. Continua a leggere



Macchie rosse sulla pelle

IstockPhoto

La dermatite atopica è un’infiammazione della pelle piuttosto fastidiosa. Questa malattia, nota anche come eczema costituzionale, tende a rendere la cute particolarmente secca, nonché pruriginosa. In qualche caso può essere associata a malattie a carico non soltanto della pelle, ma anche di altre parti dell’organismo, in particolare all’asma e alla rinite d’origine allergica. Colpisce persone con una cute eccessivamente reattiva nei confronti di vari stimoli. Nella comparsa della dermatite atopica sono coinvolti fattori genetici e ambientali, i quali alterano la barriera cutanea modificando il metabolismo dei lipidi che si trovano nell’epidermide. Come risultato, la pelle del viso e del corpo diviene secca, ruvida, pruriginosa e irritabile. A questa predisposizione, si aggiunge una componente immuno-mediata: i soggetti con dermatite atopica presentano una reazione esagerata del sistema di difesa dell’organismo nei confronti di alcune sostanze irritanti esterne. Queste penetrano più facilmente nella pelle e danno origine a manifestazioni cutanee (o respiratorie). A peggiorare la situazione, intervengono altri agenti esterni come: allergeni (acari della polvere, polline e/o polvere), stress emozionali, inquinamento, fumo, aria secca, sudorazione, tessuti in lana o sintetici, saponi e detergenti aggressivi. Il dottor Santo Raffaele Mercuri primario dell’Unità di Dermatologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, ci spiega che cos’è la dermatite atopica, quali sono i sintomi e come si cura. Continua a leggere



Dieta cheto contro il mal di testa

Istockphoto

La dieta chetogenica funziona anche contro il mal di testa. La Dieta chetogenica è stata originariamente sviluppata per i bambini epilettici circa cento anni fa ed ora è studiata per trattare anche l’emicrania. Prima che la Dieta chetogenica diventasse la nuova tendenza in tema di diete low-carb (basso contenuto di carboidrati), era utilizzata per trattare l’epilessia nei bambini. I medici avevano inizialmente osservato che il digiuno riduceva la quantità di convulsioni, e che mangiare prevalentemente grassi e poche altre cose simulava gli effetti del digiuno nel cervello. Recentemente i ricercatori hanno sperimentato simili osservazioni positive negli emicranici. La versione originale si basava su un regime alimentare sbilanciato a favore dei grassi, presenti in quantità nettamente superiori rispetto a proteine e carboidrati. Oggi esistono diverse varianti di dieta chetogenica, utilizzate soprattutto per gli adulti e caratterizzate da un diverso rapporto tra macronutrienti. Tutte partono dal rovesciamento della “piramide alimentare” tipica della dieta Mediterranea e prevedono pochissimi carboidrati, un giusto apporto di proteine (in genere 1 g per kg di peso corporeo) e tanti grassi, soprattutto “buoni” (polinsaturi) che devono coprire il restante fabbisogno calorico quotidiano. Spesso la dieta chetogenica viene confusa con quella iperproteica, dalla quale invece è molto diversa. La quota di proteine previste dal menu giornaliero non è eccessiva, ma rispetta il quotidiano fabbisogno individuale, per evitare che il surplus si trasformi in zuccheri, ostacolando il raggiungimento della chetosi. Continua a leggere