
In medicina estetica si parla spesso di risultati naturali, tecniche sicure, approcci personalizzati. Ma quanto di tutto questo è davvero misurabile? Quanto di ciò che facciamo – o che ci facciamo fare – è visibile non solo allo specchio, ma anche “sotto la superficie”? Negli ultimi anni sta emergendo una risposta concreta e tecnologica a queste domande: l’ecografo. Uno strumento che fino a poco tempo fa associavamo a ginecologi, cardiologi o internisti, e che oggi sta rivoluzionando anche la medicina estetica. Non per moda, ma per necessità clinica. Utilizzare l’ecografia ad alta frequenza durante i trattamenti estetici permette di vedere esattamente dove sono i vasi sanguigni, dove si trova il prodotto iniettato, come reagisce il tessuto, e persino di intervenire in sicurezza in caso di complicanze. Un vero game changer per i professionisti seri del settore. Per capire meglio come funziona tutto questo – e perché sta cambiando il volto (è il caso di dirlo) della medicina estetica – abbiamo intervistato il Dott. Luca Roberto De Santis, medico estetico e direttore sanitario del Centro Medico Meldes di Milano, tra i primi in Italia a integrare l’ecografo nella sua pratica quotidiana.
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