Tintarella ancora un po’

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Quel velo di abbronzatura dorata che, ogni estate, riscalda la nostra pelle, ci pare una conquista. Che vorremmo durasse per sempre. Invece, capita che al rientro il colorito vada via, anche in poco tempo. Non più di quattro settimane e la pelle torna come prima: è il tempo necessario per il ricambio delle cellule dell’epidermide e della melanina che fanno sparire il tanto adorato colorito. Per far durare l’abbronzatura un po’ più a lungo, bisogna evitare la desquamazione della pelle. Con la giusta dieta alimentare, alcuni trattamenti e la corretta idratazione, la pelle sarà di certo a prova di autunno. Ecco qualche accorgimento che vi consigliamo di seguire per mantenere l’abbronzatura tutto l’anno. Continua a leggere



Controllare il potassio a tavola

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La dieta ipokaliemica è un regime alimentare a basso contenuto di potassio, pensato in modo mirato per chi ha valori di questo minerale più alti rispetto a quelli considerati “normali”, necessari per il buon funzionamento dell’organismo. Se è presente in eccesso, infatti, si possono avere problemi di salute. Il buon funzionamento dei reni permette di smaltire un eventuale un eccesso di potassio. Tuttavia, in caso di malfunzionamento renale e quando si assumono alcuni farmaci è possibile andare incontro a ipercalemia, cioè un eccesso di potassio nel sangue. Le conseguenze più frequenti di questa situazione sono debolezza, rallentamento del battito cardiaco e pericolose aritmie. Continua a leggere



Pulire a fondo grazie ai gemmoderivati

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Grazie al dottor Pol Henry di Bruxelles, è stata scoperta una similitudine tra tessuti vegetali e animali (di cui anche l’uomo fa parte), la cui reazione alle sostanze è identica. Una sorta di parallelismo tra uomo e foresta: se una certa pianta è in grado di bonificare e arricchire il suolo di un particolare terreno, può avvenire lo stesso processo con il terreno umano. Ne parliamo insieme a Giulia Giuntoli, Naturopata, specializzata in Fitoterapia presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica di Milano. Continua a leggere



Tutti i tipi di squat

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È curioso pensare all’arrivo delle vacanze e doversi far prendere dall’ansia. La prova costume è il più delle volte proprio questo: un senso di frustrazione dovuto all’impossibilità di raggiungere l’obiettivo che ci siamo fissati. Il problema, però, non è nella nostra forma fisica, ma nell’obiettivo che ci imponiamo. Ecco allora che anche le vacanze assumono troppo spesso i contorni dell’insoddisfazione, vanificando lo spirito che dovrebbe caratterizzarle: ovvero il relax e il divertimento. Anche se non possiamo pretendere miracoli, esistono una serie di esercizi per i glutei da fare a casa a partire da qualche mese prima rispetto alle vacanze, in modo da tonificare il proprio lato b e poter indossare il costume con disinvoltura. Uno degli esercizi più frequenti negli allenamenti in palestra per glutei super tonici è senza dubbio lo squat. Esso, infatti, non sollecita soltanto i muscoli delle gambe e i glutei, ma anche il core (pavimento pelvico, addome e parte bassa della schiena). La sua esecuzione non è affatto facile. Lo squat non consiste in un banale piegamento sulle gambe. Per eseguirlo in modo corretto è fondamentale che le diverse parti del corpo coinvolte lavorino in armonia. Quando ci si piega è importante che i glutei vadano “in buca”. Infatti, anche se in pochi sono dotati di una mobilità sufficiente per farlo, bisognerebbe abbassarsi il più possibile con il bacino, arrivando a sfiorare il pavimento con i glutei. Continua a leggere



Difendiamoci dall’aria condizionata

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Non è necessario resistere stoicamente alle temperature torride estive, perché se un colpo d’aria fredda può avere conseguenze spiacevoli, tra raffreddori, dolori muscolari e blocchi digestivi, anche il troppo caldo fa ammalare. I climatizzatori consentono al corpo, infatti, di mantenere l’equilibrio termico. I problemi alla salute dipendono da un utilizzo sbagliato: temperatura impostata troppo bassa o cattiva manutenzione dell’impianto. Succede che, quando si verifica un divario termico troppo accentuato tra fuori e dentro, l’aria fredda, inspirata dopo quella calda, irrita le mucose delle vie respiratorie e compromette il sistema naturale di difesa locale. Così virus e batteri presenti nell’ambiente trovano la via d’accesso libera, scatenando raffreddori, faringiti, bronchiti. Un’aria troppo fredda o un’inadeguata pulizia dei filtri del condizionatore possono arrivare a causare problemi anche molto seri, fino alla polmonite. Ma un brusco passaggio termico può causare anche forti mal di testa, torcicollo, mal di schiena. Gli occhi si seccano, si irritano e si arrossano, perché gli apparecchi non ben impostati riducono l’umidità ambientale, favorendo l’evaporazione del film lacrimale.  Ecco alcuni problemi provocati dagli sbalzi di temperatura, vediamo alcune regole da seguire per non ammalarsi: Continua a leggere



La psicologia del profumo

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La scelta del profumo non è casuale anche quando acquistiamo un profumo pensando che sia “solo” una questione di gusto, ma deriva da un insieme di azioni, spesso inconsce, che avvengono prima di tutto a livello cerebrale. L’olfatto è un senso particolarmente antico, che ha avuto un importante significato evolutivo per i mammiferi, che erano cacciatori e predatori notturni, per sfuggire ai dinosauri, più grandi e strutturati, che allora dominavano il mondo. Nessuno però pare mai essersi occupato di recensire gli odori né di tenere conto della provenienza anche se, così come i suoni e i colori, anche gli odori sono legati alla sorgente emittente. Infatti, alcuni botanici sono in grado di riconoscere la famiglia di appartenenza del genere della pianta proprio dall’odore. E il profumo? Il profumo è il risultato del lavoro dell’uomo sull’odore.  Gli odori sono immagazzinati nella memoria in un contesto sensoriale ed emozionale non sempre cosciente e spesso in associazione a immagini e suoni. Possono essere definiti buoni o cattivi a seconda del gusto personale di ciascuno. Un odore si basa sull’emozione, la sensibilità, l’immaginazione e la memoria olfattiva si forma durante tutto il corso della vita. Fin dal terzo mese il feto percepisce gli odori che impara a gestire alla nascita attraverso il flusso respiratorio. La nostra educazione, i nostri ricordi, il nostro vissuto, formano il presupposto che verrà associato, attraverso un sistema di legami, a un’esperienza precisa: un odore a una persona, un luogo, un momento, una sensazione. La memoria olfattiva si forma per ripetizione o per fatto mancante. Continua a leggere