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Secondo la medicina cinese l’inverno inizia i primi giorni di novembre mentre il solstizio rappresenta il culmine della stagione. Questo significa che da un punto di vista atmosferico i primi freddi si stanno già manifestando e così le prime malattie da raffreddamento. In questo senso gli oli essenziali sono un valido aiuto per affrontare i rigori dell’inverno. In particolare, conosciamo l’olio essenziale estratto dalle foglie della Cinnamomum Camphora, chiamato comunemente Ravintsara a cineolo. Appartenente alla famiglia delle Lauraceae è un’essenza ricca di ossidi e per questo richiede cautela in gravidanza e durante l’allattamento. Ravintsara ha un particolare tropismo per il sistema immunitario e l’apparato respiratorio. Ne parliamo con Alessia Daturi, Naturopata e aromaterapeuta della Scuola italiana di medicina olistica di Milano. Continua a leggere



La tiroide è una ghiandola endocrina posizionata a livello del collo. Ha il compito di regolare il metabolismo. Inoltre, determina il flusso sanguigno diretto verso i vari organi del nostro corpo. Le cellule, grazie al sangue, ricevono ossigeno e nutrienti. A seconda dello stato di funzionamento della tiroide, ciò può avvenire in maniera più o meno rapida. Quando la tiroide non funziona al meglio, si parla di ipertiroidismo o di ipotiroidismo. Sono quasi sei milioni in Italia le donne che soffrono di disturbi tiroidei. Qualsiasi stress psicofisico protratto per lungo tempo per lungo tempo, come quello causato dalla pandemia, può minare la sua funzionalità, che è regolata dall’ipofisi, la ghiandola endocrina situata alla base del cranio che, a sua volta, è controllata dall’ipotalamo. Più diffuso dell’ipertiroidismo è l’ipotiroidismo. Si parla, in questo caso, di tiroide “stanca” e di metabolismo rallentato. A causa della scarsa presenza di iodio, il volume della tiroide aumenta e si forma il gozzo. Molto frequenti sono le forme di ipotiroidismo subclinico, cioè non ancora definito patologico e tale da richiedere un trattamento farmacologico, ma comunque degno di piccoli-grandi correttivi. È proprio quando la tiroide comincia a impigrirsi che bisogna attivarsi per regalarle sprint e rimetterla al passo. Altrimenti, ignorando il problema, si rischia di arrivare al punto di non ritorno, costretta a prendere gli ormoni sostitutivi a vita.
Incidenti domestici, stradali o aerei, essere testimone di eventi che minacciano la vita, come uragani o terremoti, stupri o rapimenti. Tutte queste situazioni hanno una cosa in comune: possono divenire traumi duraturi e invalidanti per le persone che le vivono. Quando si viene coinvolti in un evento al di fuori della consueta esperienza umana quasi tutti sperimentiamo delle reazioni strane. Le reazioni al trauma sono diverse da una persona ad un’altra. È naturale che un evento particolarmente stressante provochi queste reazioni, soprattutto se si tratta di un evento che evocherebbe sintomi di malessere significativi in qualsiasi individuo qualora questi vi fosse esposto. Subito dopo un evento traumatico è del tutto normale provare ansia e uno stato di allarme (“iperattivazione fisiologica”) come se si dovesse essere ancora pronti ad affrontare il pericolo. Si associano l’incredulità per quanto successo e contemporaneamente la percezione chiara che nulla tornerà più come prima. Ciò che si impone è la necessità di adattarsi al cambiamento ed elaborare l’accaduto. È frequente, infatti, la tendenza a ricordare e riesaminare l’evento allo scopo di comprenderne le cause come se fosse una situazione da risolvere e non come qualcosa che, per quanto sconvolgente, può solo essere accettata. Nella maggioranza dei casi queste reazioni sono transitorie e non richiedono un aiuto specialistico. Quando però si protraggono nel tempo e anzi si intensificano creando una sofferenza significativa, allora viene a configurarsi un vero e proprio quadro psicopatologico, il disturbo post traumatico da stress.