Elimina la ritenzione idrica con il potassio

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Quando si ha ritenzione idrica, invece di venire correttamente smaltiti e rimossi dal sistema linfatico e venoso, i fluidi (e anche le tossine che sono trasportate da essi) vengono trattenuti nei tessuti, dove generano ristagni ed edemi. È un problema che può essere generalizzato, se riguarda tutto l’organismo, oppure localizzato in parti specifiche del corpo. Le cause che innescano questo “malfunzionamento” del nostro sistema di drenaggio sono davvero varie e diverse. Può essere un effetto secondario di qualche patologia, come insufficienza renale o ipotiroidismo: per questo, se il problema è cronico e intenso, è senz’altro utile consultare il proprio medico. Più spesso la ritenzione idrica è una conseguenza della sindrome premestruale, dell’assunzione di alcuni farmaci (tra cui la pillola anticoncezionale), di un’intolleranza alimentare trascurata, o di una dieta sbilanciata ricca di sodio e cibi confezionati. La strategia anti-ritenzione idrica non può che iniziare dalla tavola, arricchendo la dieta di potassio, che, è il minerale sgonfiante per eccellenza perché estrae i liquidi in eccesso dai tessuti. Continua a leggere



Più energia con l’erba Mate

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L’erba Mate (Yerba Mate, Cimarròn, Chimarrao, Tè del Paraguay, Green Mate o semplicemente Matè) è un infuso dal sapore astringente e dal profumo aromatico, che si ricava dalle foglie essiccate e spezzettate dell’Ilex paraguariensis, una pianta di origine sudamericana, utilizzata nella medicina tradizionale dell’Argentina, del Brasile, del Paraguay e dell’Uruguay. Il Matè si ottiene attraverso un metodo di torrefazione, che prevede di recidere le estremità dei ramoscelli della pianta e sottoporle a un processo di riscaldamento fondamentale per inattivare gli enzimi che farebbero perdere alle foglie il loro colore verde e per favorire lo sviluppo delle sostanze responsabili del caratteristico aroma dell’infuso. Continua a leggere



Prima visita ginecologica

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Secondo gli esperti il momento giusto per programmare la prima visita ginecologica è intorno ai 14 anni. Il primo approccio imbarazza e preoccupa un po’ tutte. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza dall’altronde, è tra i più delicati nella vita di una donna, è un periodo di transizione in cui cambiano gli equilibri a tutti i livelli, fisico, emotivo, psicologico, e la prima visita è una tappa che segna un po’ questo passaggio. La prima visita serve innanzitutto per cominciare a famigliarizzare con il ginecologo, far capire alle future donne che possono avere un punto di riferimento se lo desiderano, qualcuno con cui poter condividere dubbi, piccole ansie, e non solo a cui rivolgersi in caso di disturbi. Durante il primo appuntamento col medico di solito basta il colloquio, perché, attraverso la storia clinica della bambina o ragazza e quella della sua famiglia, già ci si può orientare su diversi aspetti: le eventuali problematiche a rischio, come la famigliarità per endometriosi, problemi trombofilici, malattie cardiovascolari, diabete. Si può fare un’idea su alimentazione e stato nutrizionale, che influenzano non poco sulla salute riproduttiva, oltre che su quella generale. Durante il colloquio, se già c’è, si parla anche della fisiologia della mestruazione: quando è comparsa, intensità, durata e frequenza dei flussi, se a questa si associano altri sintomi, ed eventualmente quali. Continua a leggere



SHATAVARI, pianta dei 100 mariti!

Rimedio della tradizione Ayurvedica, Shatavari rientra nella categoria dei rimedi Rasayana, la cui filosofia è incentrata sul ringiovanimento e sulla longevità, sulla lunga vita. Sebbene il suo nome scientifico sia Asparagus racemosus, Shatavari viene comunemente definita tramite il curioso epiteto «pianta dei 100 mariti», in quanto la sua azione coinvolge l’apparato riproduttivo femminile e le disfunzioni psichiche ad esso correlate. Ne parliamo con Giulia Giuntoli, Naturopata, specializzata in Fitoterapia presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica SIMO di Milano. Continua a leggere



I diversi terreni per correre

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Asfalto, terra battuta, sterrato e sabbia: ogni terreno ha caratteristiche diverse e influisce sulla tua prestazione quando corri. L’avrai sperimentato anche tu: l’appoggio del piede cambia, l’impegno muscolare e il carico sulle articolazioni anche. A volte fai più fatica, oppure senti che puoi andare più veloce. Ce ne sono alcuni più adatti al running, altri che aggiungono qualche difficoltà in più mentre altri ancora sono assolutamente sconsigliati per non rischiare di provocare danni a muscoli, tendini e articolazioni sul lungo periodo. Quindi, dove è meglio correre? Vediamolo insieme. Continua a leggere



Pappa reale contro la stanchezza di marzo

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La primavera, così come l’autunno, porta con sé conseguenze che coinvolgono direttamente il nostro fisico, generando un malessere che chiamiamo “astenia”. Un fenomeno che si manifesta attraverso spossatezza, mancanza di energia, sonnolenza: insomma, una sensazione di stanchezza generalizzata che non garantisce una performance ottimale, né sul lavoro, né tantomeno nello sport. L’astenia avviene generalmente nel passaggio dall’inverno alla primavera e dall’estate all’autunno; Il cambio climatico, con l’incombere del caldo e delle giornate più lunghe, impone al nostro organismo un necessario quanto automatico cambio di marcia. La primavera rappresenta pertanto un vero terremoto per il nostro organismo, chiamato ad adattarsi piuttosto in fretta ad un cambiamento repentino di abitudini. Chiaramente non tutti gli individui risentono dell’astenia allo stesso modo; c’è anche chi non ne risente affatto (generalmente chi conduce uno stile di vita prettamente sano e costante in tutte le stagioni). La natura ci offre uno dei suoi tesori – la pappa reale – che ci consentirà di affrontare con la giusta carica studio, lavoro, impegni e attività fisica.  Un cibo da regina, che faremmo bene a consumare anche noi per tutto il mese di marzo. La pappa reale è un vero superfood: questa sostanza destinata a tutte le larve nei primi tre giorni di vita e poi è il nutrimento esclusivo dell’ape regina, che proprio grazie a lei diventa più grande, più forte e vive molto più a lungo di tutte le altre api. Le ragioni stanno nella particolare composizione di questa “pappa”, che insieme a un bilanciato mix di zuccheri, grassi e proteine, apporta amminoacidi essenziali, Sali minerali (tra cui potassio, ferro, fosforo, calcio, zolfo, silicio e rame), vitamine A, B ed E e alcune sostanze dall’effetto antibiotico e antibatterico, ad esempio roialisina e acetilcolina. Si tratta quindi di un perfetto ricostituente da prendere nel passaggio di stagione, soprattutto se si vuole “tenere il ritmo”, senza accumulare stanchezza. Le proprietà immunostimolanti della pappa reale fanno sì che dia sostegno alle difese. Continua a leggere