Lo yoga dell’anima

“Anche se la mente non ricorda l’abuso, il corpo ne ha memoria. E di questa memoria noi terapeuti non possiamo dimenticarcene.”
                                                                                                                       Bessel van der Kolk

La ricerca scientifica ha dimostrato come integrare il lavoro sul corpo nelle cure mediche tradizionali possa essere estremamente efficace, specialmente nel trattamento di traumi profondi. Uno degli ambiti in cui questa integrazione è stata maggiormente esplorata è nell’aiuto ai veterani di guerra nel superare esperienze traumatiche. Negli Stati Uniti, sono stati avviati studi per comprendere quali approcci possano insegnare a gestire lo stress intenso, tipico del disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e del complesso disturbo da stress post-traumatico (C-PTSD). Tra questi approcci, il Trauma Sensitive Yoga (TSY) ha mostrato risultati promettenti. Questa forma di Hatha Yoga si concentra su pratiche delicate che mirano a ripristinare l’equilibrio tra mente e corpo, utilizzando tecniche di respirazione, meditazione e asana (posture) specifiche per affrontare il trauma. Molti sopravvissuti al trauma si trovano a vivere in un corpo che percepiscono come un nemico, e il TSY aiuta a riconnettersi con esso in modo sicuro e consapevole. In collaborazione con uno psicoterapeuta, i percorsi di yoga possono essere personalizzati per lavorare sugli squilibri emotivi, utilizzando movimenti e pose mirati per sciogliere tensioni profonde. Quando viviamo un trauma, tendiamo naturalmente a reprimerlo o a evitarlo. Tuttavia, le emozioni associate si accumulano nel corpo, creando “punti trigger”, ossia aree del corpo bloccate o estremamente sensibili. Attraverso lo yoga, stimolando dolcemente questi punti, il corpo inizia a rilasciare le tensioni accumulate, dando inizio al processo di guarigione. Lo yoga, se praticato con protocolli specifici, è un potente strumento per ristabilire la connessione con sé stessi, portando un senso di sicurezza e pace interiore.

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Programmiamo i ritocchi per il nuovo anno

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Mentre riflettiamo sull’anno passato e guardiamo avanti a quello nuovo, molti di noi iniziano a pensare ai progetti futuri e ai modi per migliorare sé stessi. Tra questi, prendersi cura del proprio aspetto e del proprio benessere diventa spesso una priorità. Per alcune persone, ciò significa considerare procedure mediche o cosmetiche per aumentare l’autostima e sentirsi meglio con sé stessi. Optare per un trattamento nei primi mesi dell’anno può essere una scelta strategica, in modo da avere tempo per recuperare e godere dei risultati in vista dei mesi estivi. Ecco alcuni dei trattamenti più richiesti e popolari.

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Meno tossine per essere più giovani

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Purificare il corpo significa alleggerire il carico di lavoro dei nostri organi filtranti, come l’intestino, il fegato, i reni, i polmoni e la pelle, permettendo loro di eliminare efficacemente i rifiuti accumulati. Nell’antichità, la purificazione era considerata essenziale per il benessere. Ippocrate, il padre della medicina, credeva nella sua importanza per mantenere una buona salute e favorire il recupero dalle malattie. Nella medicina ayurvedica, l’accumulo di tossine è considerato la causa principale dei disturbi, poiché ostacola il flusso di energia vitale. Immaginando il corpo come una casa in cui abitiamo, diventa evidente quanto sia importante “ripulirsi” periodicamente, specialmente dopo periodi di eccessi alimentari o stili di vita poco salutari. Le festività natalizie, ad esempio, ci portano spesso a consumare cibi ricchi di grassi e zuccheri, e i buoni propositi per migliorare la nostra dieta tendono a essere rimandati. Inoltre, la dieta moderna, carica di alimenti raffinati e lavorati industrialmente, aumenta il carico di tossine nel nostro organismo. Una fase di depurazione, specialmente all’inizio dell’anno, può essere un ottimo punto di partenza per ristabilire il benessere fisico e mentale.

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Contro la depressione, rimettiti in viaggio

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La depressione è una condizione che, in un modo o nell’altro, ha toccato molti di noi, che sia in prima persona o attraverso le esperienze di chi ci circonda. È uno stato mentale e fisico che crea una barriera quasi insormontabile, impedendo il recupero e il ritorno al benessere. Quando si è depressi, ciò che manca è una prospettiva futura: anche la pianificazione del giorno successivo diventa un’impresa difficile. Questo impedimento non riguarda grandi obiettivi a lungo termine, ma piuttosto la capacità di creare e coltivare progetti per il breve termine, siano essi il piano per il pomeriggio, la sera o la settimana a venire. Tale visione di progresso e sviluppo è essenziale per il nostro equilibrio psicologico e per il nostro benessere. Sebbene sia importante vivere il momento presente, la nostra mente ha bisogno di ancorarsi anche al futuro per sentirsi viva e dinamica. L’incapacità di proiettarsi in avanti, anche solo di qualche giorno, porta a una sensazione di stagnazione, come se la vita fosse priva di direzione e significato. La depressione non è solo una perdita di energia e di motivazione; è una perdita di scopo. Spesso, questo stato mentale ci intrappola in un ciclo di pensieri sul passato, che porta a rimuginare su eventi già accaduti, lasciando il presente vuoto e il futuro inaccessibile. Tuttavia, è proprio questo “movimento” verso il futuro, anche con piccoli passi, che può aiutare a rompere questo ciclo vizioso.

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Daikon: tutto sulla radice bianca

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Il daikon, una radice bianca dal sapore pungente e piccante, è molto apprezzato in Giappone e sempre più diffuso anche in Occidente per le sue numerose proprietà salutari. Tra queste, spiccano le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, ma è conosciuto anche per la sua capacità di alleviare i disturbi respiratori grazie alle sue qualità mucolitiche ed espettoranti. Negli ultimi anni, la coltivazione del daikon si è diffusa anche in altre parti del mondo, e oggi è facilmente reperibile in molti supermercati e negozi di alimenti naturali. Esistono diverse varietà di daikon, ciascuna con caratteristiche e utilizzi specifici. La varietà gialla, ad esempio, è comunemente usata per la marinatura, mentre la varietà verde è simile alla patata e si presta bene alla frittura. Tuttavia, la varietà più diffusa è quella bianca, conosciuta come “aokubi”, caratterizzata da un sapore leggermente dolce nella parte superiore e più intenso e piccante verso la base.

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Inizia l’anno con il ginseng

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Iniziare l’anno con una nota positiva in termini di salute significa non solo ricaricare le energie fisiche, ma anche potenziare la resilienza mentale. Il ginseng, con il suo nome scientifico Panax ginseng, può giocare un ruolo cruciale in questo percorso. Originario dell’Asia orientale, il ginseng è spesso descritto come una panacea, un rimedio universale che supporta l’organismo in vari modi. Il termine “Panax” deriva dal greco e significa appunto “panacea”, ovvero una soluzione a molteplici problemi. Conosciuto anche come la “radice di vita”, il ginseng è apprezzato per le sue molteplici proprietà benefiche, che spaziano dal supporto alla salute mentale fino al miglioramento delle funzioni fisiche e metaboliche. Le proprietà adattogene e antistress del ginseng sono ben documentate. Gli adattogeni sono sostanze naturali che aiutano il corpo a gestire meglio lo stress, e il ginseng si è dimostrato utile anche per chi soffre di diabete, poiché contribuisce a regolare i livelli di zucchero nel sangue. Questa pianta perenne può raggiungere fino a 50 centimetri di altezza e fiorisce con ombrelle di fiori bianchi che danno poi origine a bacche rosse. La radice tuberosa e carnosa del ginseng è particolarmente apprezzata nella medicina tradizionale cinese, dove è considerata un rimedio per la longevità, con proprietà terapeutiche, preventive e curative. Testi medici antichi, risalenti a oltre duemila anni fa, già lodavano le virtù del ginseng come una pianta dall’effetto rigenerante e rivitalizzante.

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