Quando l’ansia non fa dormire

“Da tre notti non riposo, resto ad ascoltare…è la vipera che soffia, che soffia presso l’acqua”

Una delle accoppiate commerciali più fortunate è insonnia/sonnifero. A giudicare dalla mole di sonniferi venduti, si ricava che l’assunzione deve essere in molti casi regolare, ogni sera per lunghi periodi. Ciò risulta strano rispetto alle azioni dei principali sonniferi, perché il loro effetto tende a estinguersi dopo alcune settimane, e l’uso che se ne raccomanda è per periodi brevi, onde evitare l’assuefazione. Si direbbe quindi che una massa di persone abbia perso la capacità fisiologica di dormire, o che non si fidi di poterlo fare senza sonnifero. La consuetudine con questi farmaci diventa tale che molti si scordano perfino di menzionarli quando devono dire la lista di medicine che assumono. Salta fuori dopo, alla fine, o soltanto perché lo si chiede esplicitamente. C’è un sottointeso spesso in quel non menzionarlo, che è “non sono venuto qui per mettere in discussione il mio sonnifero, quello lo gestisco io”. Cosa può essere allo stesso tempo così forte da tenere le persone “strette” alle loro abitudini rassicuranti e al contempo anche molto diffuso, quindi non così strano…? L’ansia. Ne parliamo con il Dott. Matteo Pacini, medico chirurgo, Specialista in Psichiatria e docente di Medicina delle Dipendenze presso l’università di Pisa. Continua a leggere



Non dormi per il caldo? Ecco le bevande e i cibi anti-insonnia

L’estate è il periodo dell’anno più delicato per chi soffre di insonnia. Se, abitualmente, i disturbi del sonno colpiscono il 20% delle persone adulte, tra giugno e agosto la percentuale raddoppia. Il gran caldo ne è il primo responsabile, e con esso le finestre spalancate attraverso cui entrano zanzare e rumori molesti. Anche le ore di luce hanno una parte di responsabilità: più si allungano le giornate, meno melatonina (l’ormone che facilita il sonno) secerne la ghiandola pineale posta nella zona del cervello chiamata “ipotalamo”. Risultato: dormiamo di meno. D’estate, poi, ci si mette a tavola più tardi, complicando la digestione, e spesso si fanno le ore piccole… Tutto questo diminuisce il tempo del sonno restringendolo a volte a sole quattro-cinque ore a notte; oppure possono aumentare in maniera notevole i “microrisvegli” (in genere sono circa 200 per notte, e arrivano fino a 600 se si dorme male). Ma il problema si può risolvere, grazie anche all’alimentazione. Scopri con noi come fare. Continua a leggere



Vuoi un metabolismo attivo che ti aiuti a perder peso? Ecco come fare

Gli errori che commettiamo a tavola possono rallentare il metabolismo e provocare sovrappeso. Esagerare con il sale, mangiare frutta a fine pasto o abbinare tra loro proteine diverse (come carne e formaggio, uova e pesce), può far sì che il corpo non riesca più a elaborare gli zuccheri e i grassi introdotti con l’alimentazione e li trasformi in depositi di adipe. Scopriamo allora insieme altri errori alimentari molto comuni… Saltare un pasto Ogni volta che, per esempio, salti la colazione o il pranzo (e spesso lo si fa credendo così di dimagrire più facilmente…), il metabolismo rallenta e, non appena… Continua a leggere


Il menu per vincere l’insonnia

L’insonnia si può combattere a tavola   Se l’insonnia è un tuo problema, ti proponiamo un menu completo (colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena) che può aiutarti a sconfiggerla. In linea generale, soprattutto per il pasto serale, occorre scegliere legumi, uova bollite, carne di pollo o tacchino, pesce, semi oleosi, yogurt e formaggi freschi. Tutti questi alimenti sono utili per favorire la produzione di serotonina, l’ormone che rilassa e aiuta il sonno. La serotonina aumenta anche con il consumo di pane, pasta e alimenti con zuccheri semplici, come la frutta dolce di stagione e il miele. Tra le verdure, al primo… Continua a leggere