Pentita del ritocco: quando l’estetica diventa un rimpianto

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Sempre più persone si ritrovano insoddisfatte dopo aver subito un intervento estetico. Quello che sembrava il modo perfetto per migliorare il proprio aspetto si trasforma, in molti casi, in un desiderio di tornare indietro. Labbra troppo gonfie, seni troppo grandi, tatuaggi che non rappresentano più la propria identità sono solo alcuni esempi di modifiche fatte con entusiasmo e poi rimpianti. Il fenomeno del pentimento estetico è in costante crescita e sta portando molti uomini e donne a cercare soluzioni per correggere, attenuare o addirittura cancellare i cambiamenti fatti. A volte si tratta di un problema di aspettative non rispettate, altre volte di una scelta impulsiva fatta senza la giusta consapevolezza. Fortunatamente, oggi esistono diverse tecniche per annullare o migliorare l’aspetto dopo una procedura estetica non soddisfacente.

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Seno più alto e sodo

Età, diete, gravidanze e allattamento mettono a dura prova anche il seno più alto e statuario. Che giorno dopo giorno perde volume e compattezza, cade giù e si svuota.  Il tessuto mammario è costituito principalmente da cellule adipose, tessuto ghiandolare e legamenti che si estendono dalla clavicola all’ascella. Le ghiandole chiamate lobuli hanno il compito di produrre il latte materno. Con il passare del tempo, è naturale che la forma originale del seno perda elasticità e “decada”. Questo è estremamente comune ma può essere fonte di stress per alcune donne. In effetti, la “ptosi” del seno (il termine medico per indicare il rilassamento) è una delle condizioni più comuni trattate dai chirurghi plastici. Senza bisturi si può solo rallentare la discesa del seno. Per fermarla e “fare marcia indietro” bisogna per forza ricorrere alla chirurgia plastica del seno, che a volte si limita a “risollevare” il décolleté, mentre altre volte punta anche a “riempirlo” per un risultato il più naturale e armonioso possibile. Continua a leggere