Preparare la pelle al sole: rituali di bellezza e protezione per affrontare l’estate al meglio

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Quando le giornate si allungano e il sole comincia a scaldare con più decisione, il pensiero corre inevitabilmente verso l’estate. Immaginiamo spiagge dorate, pelle abbronzata e relax sotto il cielo terso. Ma se il sole può essere fonte di benessere e buonumore, per la nostra pelle rappresenta anche una sfida importante. È facile pensare solo all’abbronzatura, ma il vero obiettivo dovrebbe essere proteggere e preparare la pelle in modo intelligente. Senza le giuste attenzioni, l’esposizione ai raggi UV può infatti causare disidratazione, cedimenti, macchie e invecchiamento precoce. Ecco perché, nei mesi che precedono l’estate, vale la pena dedicare tempo a trattamenti che rinforzano, idratano e rigenerano la pelle, rendendola più resistente e luminosa. Tra le soluzioni più efficaci ci sono peeling superficiali studiati per la stagione calda, trattamenti di biorivitalizzazione profonda e tecniche di biostimolazione non invasiva. Tutti metodi sicuri, personalizzabili e ben tollerati che non solo migliorano l’aspetto, ma soprattutto rafforzano la pelle dall’interno, rendendola più preparata ad affrontare il sole in modo sano e duraturo.

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Neurocosmetica: la scienza del benessere tra pelle e psiche

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Lo stress psicologico è noto per avere effetti deleteri sulla pelle, peggiorando problematiche preesistenti o favorendo l’insorgenza di nuove condizioni cutanee. La pelle, in quanto organo più esteso del corpo umano, è profondamente interconnessa con il sistema nervoso, reagendo agli stimoli interni ed esterni in modi che influenzano non solo il suo aspetto, ma anche la salute generale. A fronte di questa stretta connessione tra pelle e psiche, si sta sviluppando un nuovo ramo della cosmetica: la neurocosmetica. Questo approccio innovativo unisce la scienza cosmetica alle neuroscienze, puntando a migliorare non solo l’aspetto esteriore ma anche il benessere emotivo. Le neurocosmetiche, infatti, sono formulate per interagire con il sistema nervoso della pelle, influenzando positivamente i processi fisiologici e riducendo lo stress cutaneo.

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Come proteggere la pelle dai rischi dell’inverno

Con l’arrivo dell’inverno, la nostra pelle deve affrontare non solo le basse temperature, ma anche il vento e gli sbalzi termici, che possono comprometterne la salute e aggravare diverse patologie dermatologiche. Sebbene il sole sia spesso considerato il principale nemico della pelle, il freddo può risultare altrettanto dannoso. Per fare chiarezza su come il clima invernale influisca sulla pelle e su come possiamo proteggerla adeguatamente, abbiamo intervistato il Prof. Santo Raffaele Mercuri, Primario del reparto di Dermatologia e Cosmetologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Il Prof. Mercuri, esperto riconosciuto a livello nazionale e internazionale, ci guiderà attraverso le problematiche più comuni legate alla pelle nei mesi freddi, come la rosacea, i geloni, la cheilite e la secchezza delle mani, e ci fornirà consigli utili e scientificamente fondati per affrontare l’inverno al meglio.

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Il cambiamento climatico e la salute della pelle

Prof. Santo Raffaele Mercuri

Negli ultimi anni, il cambiamento climatico ha assunto un ruolo centrale nelle discussioni scientifiche, politiche e sociali, ma il suo impatto diretto sulla salute umana è ancora spesso sottovalutato. L’alterazione delle condizioni climatiche, l’aumento dell’inquinamento atmosferico e l’esposizione prolungata a radiazioni UV rappresentano minacce crescenti per la salute della pelle. Tra gli effetti del riscaldamento globale, l’incremento delle temperature estreme e l’inquinamento stanno già mostrando i loro effetti negativi sulla cute, contribuendo a un aumento di patologie cutanee come dermatiti, invecchiamento precoce, ipersensibilità e persino l’incremento dei tumori della pelle. Per approfondire l’argomento e comprendere meglio come proteggere la nostra pelle in questo contesto sempre più complesso, abbiamo chiesto l’opinione di uno dei massimi esperti in dermatologia, il prof. Santo Raffaele Mercuri, primario di Dermatologia presso l’Ospedale San Raffaele di Milano. Con lui parleremo degli effetti del cambiamento climatico sulla pelle e di come adottare le giuste strategie preventive. Ecco cosa ci ha raccontato.

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Ad ogni ruga il suo trattamento

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Sono come mappe delle nostre emozioni e delle nostre esperienze di vita, incise sui nostri volti affinché tutti possano vederle. Le rughe sono un segno rivelatore del processo di invecchiamento, un promemoria visibile della diminuita capacità della nostra pelle di rigenerarsi. I fibroblasti, le cellule responsabili del mantenimento della struttura della nostra pelle producendo collagene ed elastina, perdono gradualmente la loro vitalità con l’avanzare dell’età. Le rughe tendono ad essere più evidenti nelle aree in cui i diversi gruppi muscolari si incontrano sul nostro viso. Tuttavia, le rughe non sono tutte uguali. A seconda della loro causa, possono essere classificate come attiniche (dipendono dall’esposizione ai raggi solari), gravitazionali (provocate dalla forza di gravità sulla pelle) o di espressione (dovute essenzialmente dalla mimica facciale). Per contrastare queste rughe sono disponibili diversi trattamenti, come la bioristrutturazione che prevede l’iniezione di sostanze nella pelle, il laser multifrax non ablativo che stimola la produzione di collagene, il filler con acido ialuronico per liftare e volumizzare il viso, la tossina botulinica per ridurre le rughe d’espressione, l’endoliFt laser per compattare la pelle dall’interno. Ogni trattamento ha istruzioni e precauzioni specifiche, come evitare l’esposizione al sole dopo il trattamento. Ma vediamo come agisce nello specifico ogni singolo trattamento.

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Pelle a chiazze

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Grazie a personaggi noti come la modella Winnie Harlow o l’attrice Kasia Smutniak, bellissime donne che hanno deciso di mostrare la “loro” vitiligine, oggi questo problema della pelle che si manifesta con chiazze bianche sul viso e sul corpo viene affrontato con maggiore positività e vissuto con meno imbarazzo. E se è vero che alcune di queste celebrità hanno scelto di non curare del tutto la vitiligine, diventata per loro un punto di forza dopo anni di battaglia sociale, le soluzioni per limitarne le manifestazioni visibili non mancano. Ne parliamo con il dottor Santo Raffaele Mercuri, primario dell’Unità di Dermatologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. Continua a leggere