Via l’autunno dalla pelle

Maschera,

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L’autunno è una stagione meravigliosa, con i suoi colori caldi e le foglie che cambiano colore. Tuttavia, l’arrivo dell’autunno significa anche il cambiamento delle condizioni meteorologiche e una maggiore esposizione al freddo e al vento. Questo può avere un impatto significativo sulla pelle, causando secchezza, desquamazione e irritazione. Per mantenere la pelle idratata durante l’autunno e l’inverno, è importante seguire alcune semplici regole di cura della pelle, di alimentazione, di stile di vita e il giusto utilizzo di integratori. Continua a leggere



Fare il ritocco giusto

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Il ritocco estetico è diventato sempre più popolare negli ultimi anni, con una vasta gamma di opzioni disponibili per migliorare l’aspetto del viso e del corpo. Tra le opzioni più comuni ci sono il botulino e i filler, entrambi utilizzati per ridurre le rughe e migliorare la forma del viso.

Il botulino, noto anche come tossina botulinica, è un farmaco utilizzato per ridurre la contrazione muscolare e quindi per ridurre le rughe d’espressione, come quelle presenti tra le sopracciglia o intorno agli occhi. Il botulino utilizzato in medicina estetica è una forma purificata della neurotossina botulinica di tipo A, prodotta dal batterio Clostridium botulinum. La forma purificata viene commercializzata con nomi commerciali come Botox, Dysport e Xeomin.

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Voglia di castagne

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Le castagne sono un frutto originario dell’Asia Occidentale e dell’Europa meridionale, appartenente alla famiglia delle Fagaceae. Sono stati coltivati per la prima volta in Cina, Giappone e Corea, e poi sono stati introdotti in Europa dai Romani. Le castagne sono diventate una parte importante della dieta di molte culture, sia per il loro valore nutrizionale che per il loro uso in cucina. Questo frutto ha una lunga tradizione nella cultura popolare. In molte culture, sono state associate a festività e celebrazioni, come la raccolta delle castagne in autunno e il consumo di castagne arrosto durante le feste invernali. Inoltre, esistono molte leggende e miti legati alle castagne.

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Come ritrovare sé stessi: la terapia dell’isolamento

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Nel corso della nostra vita, può accadere di sentirci persi e di non sapere né chi siamo né dove stiamo andando. Non ci riconosciamo più, ci sentiamo vuoti e ciò che ci ha reso felici fino a ora, non ci dà più nessuno stimolo. All’improvviso, ci sembra di non sapere più cosa vogliamo. Per questo, è necessario ritrovare sé stessi, per poter capire nuovamente in quale direzione andare. Ritrovare sé stessi vuol dire imparare nuovamente a conoscersi, come se si avesse a che fare con una persona nuova. Ciò vuol dire cominciare un grande lavoro di introspezione che serve a fare un viaggio dentro sé stessi e capire chi siamo in realtà, al di fuori di ciò che gli altri pensano di noi e di tutti i condizionamenti esterni e interni. Se non sappiamo chi siamo, infatti, non potremo trovare la direzione da seguire, quella che fa al caso nostro. Per fare questo viaggio interiore, dunque, dobbiamo sbarazzarci delle etichette che ci hanno affibbiato fin dall’infanzia e ricostruire la nostra identità. Se tu fossi in grado di isolarti e annullare tutte le influenze esterne, ti accorgeresti che una volta che hai ricaricato le batterie, puoi affrontare il mondo con molto più coraggio, superando tutte le paure. Isolandoti per un po’ capiresti che tante delle cose che ti fanno male, dipendono da situazioni ed eventi che non potrai mai controllare. Per questo a volte è importante imparare a stare da soli. Soltanto nella solitudine abbiamo la facoltà di entrare in contatto con i nostri sentimenti più intimi, con i nostri bisogni, con i nostri valori. Ecco che la ricerca della solitudine non è fuga dal mondo, non è presunzione di autosufficienza, ma un bisogno autentico di ritrovare sé stessi e di adattarsi ad una dimensione nuova, quando nella nostra vita intervengono grandi cambiamenti, siano essi positivi o negativi. Ne parliamo insieme al Dott. Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti ed esperto in medicina rigenerativa, anti-invecchiamento e nutrigenomica, coach di crescita personale e fondatore del Metodo Ongaro. Continua a leggere



Prepariamoci al cambio di stagione!

A settembre il cambio di stagione e il ritorno alla routine e al lavoro possono incrementare il rischio di stress e “depressione da rientro”. Durante l’estate, per il caldo spesso si è abusato di condizionatori e bevande zuccherate fredde, magari si è esagerato anche con alcolici con gli amici, tintarella, cibi pronti, pasti frugali e poco bilanciati. Tutto questo potrebbe causare qualche disturbo gastrointestinale, depressione da rientro, iperglicemie, riniti e congiuntiviti o infezioni delle vie respiratorie (dovute al passaggio dal freddo al caldo e viceversa) e disturbi metabolici minori. Inoltre, il cambio di stagione porta con sé anche un elevato rischio di aumento della pressione arteriosa in chi ne ha familiarità e in chi è in terapia da tempo.
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Difendiamoci dall’aria condizionata

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Non è necessario resistere stoicamente alle temperature torride estive, perché se un colpo d’aria fredda può avere conseguenze spiacevoli, tra raffreddori, dolori muscolari e blocchi digestivi, anche il troppo caldo fa ammalare. I climatizzatori consentono al corpo, infatti, di mantenere l’equilibrio termico. I problemi alla salute dipendono da un utilizzo sbagliato: temperatura impostata troppo bassa o cattiva manutenzione dell’impianto. Succede che, quando si verifica un divario termico troppo accentuato tra fuori e dentro, l’aria fredda, inspirata dopo quella calda, irrita le mucose delle vie respiratorie e compromette il sistema naturale di difesa locale. Così virus e batteri presenti nell’ambiente trovano la via d’accesso libera, scatenando raffreddori, faringiti, bronchiti. Un’aria troppo fredda o un’inadeguata pulizia dei filtri del condizionatore possono arrivare a causare problemi anche molto seri, fino alla polmonite. Ma un brusco passaggio termico può causare anche forti mal di testa, torcicollo, mal di schiena. Gli occhi si seccano, si irritano e si arrossano, perché gli apparecchi non ben impostati riducono l’umidità ambientale, favorendo l’evaporazione del film lacrimale.  Ecco alcuni problemi provocati dagli sbalzi di temperatura, vediamo alcune regole da seguire per non ammalarsi: Continua a leggere