L’olio essenziale di basilico

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Continuiamo il nostro viaggio nel mondo degli oli. Questo mese conosciamo un olio essenziale molto diffuso soprattutto nel bacino del mediterraneo: il Basilico.

“Erba aromatica annuale originaria dell’India, è una delle poche piante orientali ad essere coltivata in tutta Europa. In aromaterapia se ne usano tre varianti diverse e qui conosciamo il Basilico Methil chavicolo, Ocymum basilicum. Il nome latino basilicum deriva da basileus (piccolo re), per questo è conosciuto anche come l’erba reale.

Per gli antichi romani il basilico era considerato un simbolo della fertilità e afrodisiaco, quindi, non c’è da meravigliarsi che l’abbiano usato in tante ricette culinarie. Continua a leggere



Attacchi di panico: un disturbo comune

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L’attacco di panico e il relativo disturbo sono stati il cavallo di battaglia della psichiatria ambulatoriale di questi ultimi decenni. È un disturbo che spaventa molto chi lo ha, con la sua essenziale “paura della paura”, condiziona la vita e le scelte, complica l’idea che uno ha di sé con mille interpretazioni, ma è abbastanza semplice da curare. Ne parliamo con il Dott. Matteo Pacini, medico chirurgo, Specialista in Psichiatria e docente di Medicina delle Dipendenze presso l’università di Pisa.

Gli psichiatri sapevano già curarlo dagli anni 70, ma i medicinali che c’erano allora erano meno maneggevoli. Lo “scatto” nella facilità con cui si poteva curare il panico risale all’inizio degli anni ’90, con la classe dei farmaci SSRI. Nonostante questo, però, la conoscenza del disturbo spesso si limita alla nozione, cioè a conoscere che cosa significa la diagnosi in termini di sintomi. Molte persone, una volta risolto il panico, si disinteressano di fatto dei suoi meccanismi. Rimane la paura che possa tornare, ma non nasce l’interesse per comprenderne alcune dinamiche che poi sono utili in caso di eventuale ricaduta. In più, da quando la parola “panico” ha cominciato a circolare, diventando parte del linguaggio emotivo corrente, le espressioni “essere in panico” o “andare in panico”, o “attacco di panico”, che è quella più tecnica, sono usate in maniera impropria, a indicare semplicemente tutti gli stati d’ansia. Continua a leggere



Psoriasi, non solo una malattia della pelle

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Diversi studi hanno dimostrato che chi soffre di psoriasi corre maggiori rischi di sviluppare altre malattie. In particolare, esisterebbe uno stretto legame tra la salute della pelle, del fegato e dei reni. Più i sintomi cutanei dell’infiammazione sono seri, più aumentano le probabilità di andare incontro a “fegato grasso”, insufficienza renale e malattie oculari, respiratorie e cardiocircolatorie. Per questo è importante non sottovalutare questa malattia “multiorgano”, ma trattarla con un approccio pluridisciplinare, modificando anche gli stili di vita scorretti. La psoriasi è una malattia infiammatoria con andamento cronico recidivante, favorita da una predisposizione genetica e causata da un’alterazione del sistema immunitario, a cui possono contribuire fattori ambientali e comportamentali. Colpisce indistintamente uomini e donne di età diverse, anche se il picco dei casi si registra nella fascia di età 20-30 anni e le forme più serie si riscontrano per lo più tra i maschi. Non è risolvibile, ma si può trattare con cure mirate e personalizzate in base alle caratteristiche individuali. Provoca prurito, bruciore, desquamazioni e lesioni cutanee. È errato, però, considerarla una malattia solo della pelle. Si tratta di una condizione infiammatoria che può coinvolgere polmoni, reni, fegato, occhi, apparato cardiocircolatorio e sistema osteoarticolare e causare altre problematiche specifiche, tra cui malattie metaboliche, cardiache, obesità, diabete e ipercolesterolemia. Tra le malattie presenti contemporaneamente più spesso c’è l’artrite psoriasica, una forma di malattia infiammatoria degli arti che si associa alla psoriasi nel 30% dei casi e provoca gonfiore, dolore e rigidità alle articolazioni. Continua a leggere



Uro-Andrologia per i disturbi sessuali maschili

L’Uro-andrologo è una nuova figura clinico-chirurgica che nasce dall’esperienza urologica associata all’esperienza andrologica chirurgica quotidiana.
L’esperienza clinica conferma che i pazienti giungono a visita per patologia urologica pura, quali ostruzione cervico-uretrale, ernie, neoplasie, alterazioni cutanee dermatologiche ma, durante la visita, indagando, si scoprono dei disturbi sessuali di differente grado e caratterizzazione che per pudore non venivano riferiti.  Le patologie possono essere suddivise a grandi linee nelle persone di giovane età, nelle persone di media età e nelle persone di età più avanzata. Ne parliamo con il Dr. Giustino Lorenzo Pagliano, specialista Urologo, esperto in Andrologia chirurgica presso la Casa di Cura San Paolo di Pistoia. Continua a leggere



Via il grasso addominale

Per molte donne, anche magre, uno dei problemi dopo i 50 anni, è l’accumulo di adipe sul girovita. La pancia cresce, però, non solo per effetto dei cambiamenti ormonali tipici della menopausa, ma anche e soprattutto perché seguiamo un’alimentazione non adeguata. Gli studi sono chiarissimi su ciò che sforma di più il nostro punto vita: cibi processati, salumi, carne rossa e soprattutto zuccheri e farine raffinate. L’adipe addominale tende a rallentare il metabolismo, innalza i livelli di insulina e fa sentire sempre affamati. Le cellule adipose dell’addome sono infatti quelle che sintetizzano maggiormente alcuni ormoni, come la leptina, che regolano l’appetito e il bilancio energetico. L’adipe che si concentra sulla pancia non è un grasso qualsiasi. È molto pericoloso perché può favorire uno stato infiammatorio che predispone, in un circolo vizioso, a un ulteriore aumento di peso, ma anche a disturbi come diabete e sindrome metabolica. Fortunatamente la caratteristica tipica del grasso viscerale è la maggiore sensibilità agli stimoli lipolitici, cioè a tutti i fattori che portano a eliminare i grassi. Ciò significa che, in caso di dimagrimento, il primo grasso a essere “bruciato” è proprio quello viscerale. Cosa fare allora per snellire la pancia e ritrovare una silhouette armoniosa? Il primo passo è prendere consapevolezza delle cattive abitudini e cambiarle. Non bisogna attuare grandi stravolgimenti peggiorando la situazione. Bisogna conoscere quali sono le cause metaboliche di questo tipo di sovrappeso e agire su di esse con programma mirato. Già dopo poche settimane potrai osservare i risultati sulla bilancia. Ma vediamo cosa nella nostra dieta o nel nostro stile di vita favorisce di più l’accumulo di adipe sull’addome. I tre principali fattori che portano alla formazione del grasso addominale sono: l’eccesso di zuccheri, troppe proteine animali, alti livelli di stress. Continua a leggere



Prevenzione del melanoma

Negli ultimi decenni l’incidenza del melanoma cutaneo nella popolazione caucasica è in crescita, con circa il 5% di casi in più ogni anno. In Italia vengono diagnosticati ogni anno oltre 7.000 nuovi casi di melanoma. Il melanoma può insorgere ad ogni età, ed è uno dei tumori più frequenti negli adulti di età compresa tra i 30 e 40 anni. Il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti, alcune delle cellule specializzate della pelle e responsabili del colore della pelle e dell’abbronzatura, su cute sana o alla modifica di un neo preesistente. Sappiamo che uno dei fattori di rischio principali è proprio l’esposizione ai raggi solari  (specialmente se intermittente, sporadica e intensa) e le scottature, soprattutto in giovane età. L’aumento dell’incidenza, registrato in tutto il mondo negli ultimi decenni, viene imputato in parte alla crescente ed eccessiva esposizione solare. Il melanoma è una neoplasia sempre maligna. Non è infatti mai possibile definire un melanoma benigno, tutt’al più si può parlare di un neo benigno che non presenta le caratteristiche di un melanoma. La diagnosi precoce ha un ruolo fondamentale nella prevenzione del melanoma e dei nei melanocitici benigni tale che ha spinto un numero sempre crescente di pazienti a sottoporsi ad un accurato esame della cute. La prevenzione del melanoma passa dalle visite periodiche dal dermatologo che valuta attentamente tutti i nei. È nel suo studio che nasce il sospetto che non si tratti di una semplice neo ma, purtroppo, di un melanoma. Vediamo insieme al Dott. Alessandro Federico, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia, presso il centro Santagostino di Milano, come riconoscerlo e curarlo. Continua a leggere