Il concetto di Miracle Morning è stato introdotto da Hal Helrod, nel suo libro di grande successo: “The Miracle Morning: trasforma la tua vita un mattino alla volta prima delle 8:00”. Si, la mattina è un caos per chiunque, soprattutto nelle famiglie con bambini. Il consiglio di Elrod è semplicemente svegliarsi un’ora prima rispetto alla tua sveglia solita. Il punto è che mattinieri ci si può diventare. La qualità della nostra giornata e della nostra vita è fortemente influenzata da come ci svegliamo la mattina e dal nostro livello di crescita personale. I primi momenti del mattino, infatti rappresentano un ago della bilancia che dà la direzione al resto della giornata. Svegliarsi presto permette di organizzare meglio la giornata: questo significa non solo pianificare bene le cose che si hanno da fare, ma evitare lo stress di affrontare impreparati i propri impegni. Alzarsi presto la mattina aiuta a sfruttare al massimo il proprio cervello. Infatti, secondo altri studi, sono proprio le prime ore del mattino quelle in cui le nostre funzioni intellettuali sono al top. Inoltre, la mattina si è più energici e si ha più voglia di affrontare i problemi giornalieri. Svegliarsi presto porta benefici anche a livello umorale, facendoci sentire più forti, energici, finalmente non in perenne ritardo e quindi mentalmente positivi poiché privi di ansie. Sono davvero tante le caratteristiche positive che contraddistinguono i più mattinieri: e diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato che il sacrificio di alzarsi presto viene ripagato da migliori condizioni fisiche e psicologiche. Scopriamo insieme perché sarebbe bene svegliarsi presto ogni mattina e come intraprendere questa nuova abitudine. Forse proprio la mattina presto riuscirete finalmente a dedicare un po’ di tempo a voi stessi. Continua a leggere
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La gluteoplastica smart
Un fondoschiena alto, sodo e armonioso è il sogno di tutte le donne, spesso però destinato a rimanere tale per il timore di doversi sottoporre a un intervento chirurgico in anestesia totale considerato tra i più invasivi e a rischio di complicanze. Ma ci sono valide alternative molto più soft. La gluteoplastica, o chirurgia di rimodellamento del gluteo, consente di aumentare e/o modificare la forma dei glutei in pazienti che presentino un rilassamento dei tessuti causato da un importante dimagrimento o dal naturale trascorrere del tempo, oppure semplicemente un “lato B” disegnato dalla natura piatto o troppo piccolo. Una possibile complicanza dell’intervento chirurgico di gluteoplastica è la contrattura capsulare, che è data dalla reazione dell’organismo alla protesi glutea. Inoltre, le protesi utilizzate nella chirurgia di aumento del volume dei glutei possono talvolta andare incontro a dislocazione, che si verifica quando la protesi si sposta dalla tasca nella quale è stata collocata o ruota su sé stessa cambiando la posizione. Tra le controindicazioni di questo intervento chirurgico vi è anche il decorso post- operatorio che è piuttosto doloroso. Dopo l’intervento, inoltre, si deve rimanere a riposo per 48 ore, in questa prima fase potranno verificarsi gonfiori, ecchimosi e dolore a livello dei glutei. Un’alternativa decisamente meno invasiva è rappresentata dal lipofilling o lipostruttura, che prevede l’utilizzo del proprio grasso per aumentare e rimodellare i glutei ed è quindi indicato in pazienti che presentino sufficienti accumuli adiposi, che hanno il merito di poter essere trasferiti in altre parti del corpo senza provocare reazioni di rigetto. Ne parliamo con la dottoressa Gabriela Stelian specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Continua a leggere
Mal di schiena che non passa
La colonna vertebrale è il fulcro della nostra vita. Spesso lo diamo per scontato. Della sua importanza erano più consapevoli i saggi della Medicina Tradizionale Cinese, per i quali questa struttura era l’asse verticale che metteva in connessione l’energia della terra e quella del cielo. La nostra schiena è una struttura complessa. C’è la componente ossea, rappresentata dalle vertebre, quella nervosa che si dirama dal midollo osseo e quella muscolotendinea, costituita da muscoli, tendini e legamenti che rendono possibile il movimento. Sedentarietà, smart working e scarsa esposizione alla luce naturale e all’aria aperta sono tre fattori che possono favorire un progressivo deterioramento delle strutture articolari o determinare il peggioramento di una debolezza pregressa delle ossa, dei muscoli e delle cartilagini. Il dolore alla colonna vertebrale è scatenato nella quasi totalità dei casi da uno stato di alterata contrazione muscolare, che può portare allo sviluppo di veri e propri spasmi dei muscoli vertebrali. Che sia per la sedentarietà prolungata o al contrario per uno sforzo, il mal di schiena è un’esperienza molto diffusa e che spesso viene sottovalutato perché si tende a pensare che passerà da solo. Tuttavia, il mal di schiena può essere anche il segnale di uno stato infiammatorio cronico che può degenerare in problemi più gravi. Confondere il mal di schiena di origine infiammatoria con i più comuni mal di schiena meccanici significa non sbarazzarsene più. Un mal di schiena che dura da almeno tre mesi, con un dolore che aumenta con il movimento e diminuisce a riposo, è in genere legato a cause meccaniche, per esempio artrosi o patologie dei dischi vertebrali. Nella lombalgia infiammatoria, invece, il dolore peggiora con il riposo e i sintomi sono più fastidiosi al risveglio e durante la notte. Migliora con il movimento e si associa a rigidità mattutina. Il dolore dura per tre mesi o più e si ripresenta nonostante l’uso di antinfiammatori o antidolorifici. Colpisce persone giovani spesso sotto i quarant’anni.
Vediamo come prevenire e curare il mal di schiena infiammatorio insieme al Dott. Massimiliano Pulidori, neurochirurgo presso la Clinica San Paolo di Pistoia. Continua a leggere
È ora di riattivare l’epifisi
In primavera le forme e i colori, l’atmosfera e gli stadi d’animo cambiano con velocità e intensità, dando ogni volta non solo la sensazione di una generale rinascita, ma anche la certezza di un ciclo che si ripete ogni anno governato da forze invisibili. È come se la natura avesse una sapienza innata nel generare, plasmare e distribuire il cambiamento. Gli antichi, nelle varie civiltà, hanno riconosciuto questo “spirito della natura” e, più di noi moderni, hanno cercato di rispettarlo e di imitarlo, cercandone dentro di sé il corrispettivo. Diverse tradizioni lo individuarono in una piccola ghiandola posta al centro del cervello: l’epifisi o ghiandola pineale. Studi scientifici più attuali rivelano che essa, in effetti è implicata in tantissimi nostri processi psicofisici, anche se in modo silenzioso e spesso indiretto. Aprile, dunque, mese del cambiamento per eccellenza, chiama in gioco l’epifisi e le chiede di supervisionare tutto ciò che accade dentro di noi. Continua a leggere
Sport complementari
Abbinare una seconda attività fisica a quella che si pratica solitamente può essere utile sotto due aspetti: infatti, non soltanto può aiutare a migliorare la performance nella disciplina in cui ci si cimenta da più tempo, ma può soprattutto aumentare il benessere generale dell’organismo. Con gli allenamenti complementari si raddoppiano i benefici e si prevengono gli infortuni. Ci consentono di allenare gruppi di muscoli e movimenti diversi, evitando così di sovraccaricare una parte del corpo, e di stimolare alcune nostre abilità, quali la coordinazione, l’agilità, la stabilità. Svolgendo una sola attività fisica i muscoli tendono a lavorare sempre allo stesso modo, replicando i medesimi movimenti. Questa ripetitività non è positiva, perché li rende meno efficienti. L’aggiunta di un secondo sport a quello che si pratica da tempo è utile perché questo cambiamento nella routine rappresenta uno stimolo per la muscolatura. Continua a leggere
Scelte e sfide: come affrontare ogni fase della vita e dare il meglio di sé
Scelte e sfide è il nuovo libro del coach che applica le conoscenze scientifiche per affrontare i problemi della vita e ritrovare la calma nella tempesta interiore. Filippo Ongaro, dopo la laurea in medicina e chirurgia e gli studi nella scuola di specializzazione in medicina dello sport, è stato medico degli astronauti (dal 2000 al 2007) e si è occupato della loro salute psico-fisica e di come rallentare il processo di invecchiamento a cui sono esposti con le lunghe permanenze in orbita. È stato il primo italiano a certificarsi in medicina funzionale e antiaging negli USA presso l’American Board of Regenerative and Antiaging Medicine (ABAARM). Seguitissimo sui social (oltre 540000 iscritti su Youtube), ha lasciato l’attività clinica per dedicarsi esclusivamente come Coach e come CEO della sua azienda Metodo Ongaro Switzerland SA. Insieme alla moglie Sonja, psicologa, ha creato il Metodo Ongaro, un sistema completo di formazione e aiuto al cambiamento di stile di vita che ti mette a disposizione i migliori strumenti per vivere bene, sul piano fisico, mentale ed emotivo. Continua a leggere