Contro la depressione, rimettiti in viaggio

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La depressione è una condizione che, in un modo o nell’altro, ha toccato molti di noi, che sia in prima persona o attraverso le esperienze di chi ci circonda. È uno stato mentale e fisico che crea una barriera quasi insormontabile, impedendo il recupero e il ritorno al benessere. Quando si è depressi, ciò che manca è una prospettiva futura: anche la pianificazione del giorno successivo diventa un’impresa difficile. Questo impedimento non riguarda grandi obiettivi a lungo termine, ma piuttosto la capacità di creare e coltivare progetti per il breve termine, siano essi il piano per il pomeriggio, la sera o la settimana a venire. Tale visione di progresso e sviluppo è essenziale per il nostro equilibrio psicologico e per il nostro benessere. Sebbene sia importante vivere il momento presente, la nostra mente ha bisogno di ancorarsi anche al futuro per sentirsi viva e dinamica. L’incapacità di proiettarsi in avanti, anche solo di qualche giorno, porta a una sensazione di stagnazione, come se la vita fosse priva di direzione e significato. La depressione non è solo una perdita di energia e di motivazione; è una perdita di scopo. Spesso, questo stato mentale ci intrappola in un ciclo di pensieri sul passato, che porta a rimuginare su eventi già accaduti, lasciando il presente vuoto e il futuro inaccessibile. Tuttavia, è proprio questo “movimento” verso il futuro, anche con piccoli passi, che può aiutare a rompere questo ciclo vizioso.

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Ogni depressione ha un messaggio: capire il disagio per trasformarlo in crescita

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La depressione è uno dei disturbi mentali più diffusi e invalidanti del nostro tempo, toccando milioni di persone in tutto il mondo. La società moderna ha visto un aumento esponenziale del consumo di farmaci antidepressivi e del ricorso a terapie psicologiche per trattare questo fenomeno complesso, spesso descritto come il “male oscuro”. Tuttavia, la depressione non è una condizione esclusiva della nostra epoca. Già nell’antichità, filosofi e poeti greci e romani parlavano di stati d’animo profondamente malinconici, che, pur espressi in forme diverse, somigliano molto alla depressione clinica moderna. Nel corso dei millenni, e in particolare negli ultimi due secoli, la depressione ha continuato a diffondersi, colpendo persone di ogni età, genere, cultura e status sociale. Nonostante la sua natura apparentemente patologica, è fondamentale riconoscere che la depressione può anche rappresentare un messaggio profondo della psiche, un segnale che ci invita a guardare dentro di noi e a cogliere il disagio come un’opportunità di cambiamento.

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La paura di non essere abbastanza

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Le paure sono figlie del tempo in cui si vive. L’uomo primitivo temeva il buio, gli animali aggressivi e le forze della natura. L’uomo antico temeva l’esercito nemico, la schiavitù, la divinità e la fame. L’uomo attuale, invece, teme di non essere abbastanza. Certo ha anche altre paure: ecologiche, belliche, burocratiche, economiche, sentimentali, senili, esistenziali e via dicendo. Ma, in mezzo a tutte queste, svetta proprio quella di non essere abbastanza. Le psicoterapie lo rivelano con chiarezza: ciò che spinge la persona a chiedere un aiuto è molto spesso la sensazione/certezza di non bastare; come persona, come amante, come lavoratore, come risultati, come cultura… La maggioranza dei disagi nasce da qui, sebbene spesso s’incarni in timori più specifici. I sogni ricorrenti, del resto, parlano chiaro: l’esame di maturità da rifare per l’ennesima volta, non riuscire a superare un ostacolo, sentirsi inadeguati di fronte una situazione strana… Si fa di tutto per far andare bene le cose, ma quella paura rimane, intatta e fastidiosa, a creare frustrazione e stress.
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Vitamina D e depressione

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La vitamina d è un neuroprotettore, che oltre a garantire importanti benefici migliora la capacità di sintetizzare numerosi minerali fondamentali per il corpo. Si conta che quasi il 60% delle persone tra i 50 e i 60 anni sperimenti una carenza di questo steroide; la percentuale si alza all’80% quando parliamo di ultraottantenni. L’invecchiamento quindi porta a un rallentamento nella sintetizzazione della vitamina D con conseguenze sulla concentrazione, sulla perdita di memoria e sulla possibilità di trarre conclusione ragionate. Tanti sintomi neurologici che si tende a trascurare e che non sempre vengono relazionati a questa specifica carenza. Continua a leggere



La dieta del rientro: perdi tre chili in due settimane e non li riprendi più! E non rinunci al buon cibo…

Per molti di noi le ferie si sono concluse, e gelati, fritture di pesce e altre golosità estive non sono solo un ricordo… perché hanno lasciato qualche chilo in più da smaltire. Inoltre, la fine della vacanze può anche provocare una lieve depressione con aumento della fame nervosa.

Cosa fare allora? Semplice, basta adottare uno stile alimentare ricco di triptofano che “tiri su il morale” e, al contempo, assicuri di perdere qualche chilo in più dovuto a gelati, pizze, fritti misti… Continua a leggere



Contro la tristezza d’autunno prova Mustard

Fra i fiori di Bach è il migliore contro la depressione autunnale: Mustard

La senape selvatica è una pianta infestante dalla crescita rapidissima. Tra maggio e luglio, i suoi fiori dorati possono ricoprire in pochi giorni interi campi, dipingendo il territorio di un luminoso colore giallo-oro. Con queste corolle viene preparato Mustard, fra i fiore di Bach il più noto per le proprietà antidepressive e utile a chi viene improvvisamente assalito da sentimenti di depressione, tristezza, angoscia, malinconia o voglia di piangere, senza causa…

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