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Le paure sono figlie del tempo in cui si vive. L’uomo primitivo temeva il buio, gli animali aggressivi e le forze della natura. L’uomo antico temeva l’esercito nemico, la schiavitù, la divinità e la fame. L’uomo attuale, invece, teme di non essere abbastanza. Certo ha anche altre paure: ecologiche, belliche, burocratiche, economiche, sentimentali, senili, esistenziali e via dicendo. Ma, in mezzo a tutte queste, svetta proprio quella di non essere abbastanza. Le psicoterapie lo rivelano con chiarezza: ciò che spinge la persona a chiedere un aiuto è molto spesso la sensazione/certezza di non bastare; come persona, come amante, come lavoratore, come risultati, come cultura… La maggioranza dei disagi nasce da qui, sebbene spesso s’incarni in timori più specifici. I sogni ricorrenti, del resto, parlano chiaro: l’esame di maturità da rifare per l’ennesima volta, non riuscire a superare un ostacolo, sentirsi inadeguati di fronte una situazione strana… Si fa di tutto per far andare bene le cose, ma quella paura rimane, intatta e fastidiosa, a creare frustrazione e stress.
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La paura della paura è un meccanismo psicologico molto frequente. Si tratta come dice la parola stessa dell’avere paura di percepire paura. Dello sviluppare una tale intolleranza alla sola possibilità di poter provare paura, tanto da arrivare al punto di iniziare a pensarci in modo quasi ossessivo, e mettere in moto una serie di comportamenti protettivi e di evitamento, atti a scongiurare ogni possibile ed ipotetica fonte di pericolo. Il nome della paura della paura è: ansia anticipatoria. L’ansia anticipatoria si può manifestare al pensiero di dover fronteggiare qualcosa che percepiamo come pericoloso o rischioso o incerto: un esame, una nuova conoscenza, un viaggio, un colloquio di lavoro. La mente crea delle immagini negative di scenari futuri, prima ancora che quello stato diventi reale. Queste immagini mentali anticipatorie pessimistiche producono emozioni disturbanti che possono influenzare la nostra quotidianità. Chi soffre o ha sofferto di attacchi di panico conosce molto bene la paura della paura: in questo caso, il timore è che recandosi nel luogo, o avvicinandosi alla situazione, in cui generalmente si sperimenta un attacco di panico, il sintomo si possa nuovamente scatenare, anticipando così addirittura lo scatenamento dell’attacco stesso. L’ansia anticipatoria e gli attacchi di panico sono quindi strettamente correlati e vanno a creare un circolo vizioso che si autoalimenta.
Con questo termine si intende la preoccupazione per il proprio corpo e le sue funzioni, che si produce spontaneamente o secondo meccanismi che producono un grado di angoscia inutile o gratuito.