La fame nervosa o emotiva, secondo alcune ricerche, è la principale responsabile dei problemi di peso per il 32% delle donne e per il 19% degli uomini. L’impulso spinge a orientarsi tipicamente verso dolci o snack salati in grado di procurare soddisfazione immediata, anestetizzando la sensazione di malessere del movimento. Grazie all’intenso potere che esercita a livello psicologico, il cibo può diventare una vera e propria droga, una “pillola del benessere” capace di gratificare e di alleviare illusoriamente un attimo di tristezza e malinconia, ma al tempo stesso di mandare a monte in pochi minuti settimane di dieta e di palestra. Ma come nasce la fame emotiva? Si tratta di una fame che non è fisiologica, cioè non è dovuta a uno stomaco che brontola perché a digiuno da ore, ma prevalentemente a meccanismi “nervosi”, ossia psichici. Spesso l’innesco è costituito da stati emotivi: stress, tristezza, rabbia e noia… Quando questo tipo di fame arriva, non si tende semplicemente a “mangiare”, ma letteralmente ci si “abbuffa”. Si tratta di un’abitudine deleteria per la salute dell’organismo, non solo perché può provocare un consistente aumento del peso, ma anche perché tende a influire su delicati meccanismi di regolazione corporea, come il metabolismo. Continua a leggere
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Quando si infiamma il nervo vago
Il nervo vago, noto anche come nervo cranico X, è uno dei dodici nervi cranici che si originano dal cervello e si estendono verso diverse parti del corpo. In particolare, ha origine dal tronco cerebrale e si estende verso il collo, il torace e l’addome. Si divide infatti in due steli e s’inoltra lungo il collo, passa nel torace e raggiunge l’addome, innervando i grossi vasi e la maggior parte degli organi che incontra: il cuore, i bronchi e i polmoni per arrivare fino allo stomaco e all’intestino. Ha diverse funzioni importanti nel corpo umano. Ad esempio, è coinvolto nella regolazione del sistema nervoso autonomo, che controlla funzioni corporee come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la respirazione e la digestione. Inoltre, gioca un ruolo nel controllo della parola, della deglutizione e della respirazione. Il nervo vago è anche stato associato a diverse condizioni mediche. Ad esempio, studi recenti hanno suggerito che la stimolazione del nervo vago può essere utile nel trattamento di disturbi come l’epilessia, la depressione e l’obesità. Continua a leggere
Le farine che tengono a bada la glicemia
In un’ottica di prevenzione del diabete e a maggior ragione se si hanno già livelli di zuccheri alti nel sangue, le scelte a tavola sono importanti. Tra i prodotti da valutare con attenzione vi sono senz’altro le farine, con le quali preparare pane, impasti, primi piatti. La maggior parte, soprattutto quelle raffinate ottenute dal frumento, sono paragonate allo zucchero per l’impatto che hanno sulla glicemia. La farina di tipo 0 è infatti quella in assoluto meno indicata per i diabetici, in quanto ha un elevato indice glicemico poiché composta soprattutto da carboidrati semplici. Gli alimenti con un alto indice glicemico stimolano una maggiore produzione di insulina, ne consegue un aumento degli zuccheri nel sangue, aumento di peso e predispone anche allo sviluppo di malattie metaboliche e diabete. Ma ci sono ottime alternative. Vi sono infatti alcune farine che sono naturalmente a basso indice glicemico (Ig), derivate dai legumi o dalla frutta secca, come le mandorle (ideale per i dolci) oppure sono formulate in modo tale da avere un ricco corredo di fibre e proteine, che frenano l’ingresso degli zuccheri nel sangue. Il consumo abituale di questi prodotti consente di fare scorta di carboidrati complessi, più utili di quelli semplici (presenti nelle farine raffinate) per ridurre il rischio cardiovascolare, oltre che per il mantenimento di un peso corporeo normale e per una migliore funzionalità dell’apparato digerente. È possibile anche sfruttare queste farine per creare mix con quelle più tradizionali e ottenere così miscele meno problematiche per la nostra glicemia. Continua a leggere
Il poliamore: quando un solo partner non basta
Il poliamore è una forma di relazione romantica o sessuale in cui una persona ha più di un partner allo stesso tempo, con il consenso e la conoscenza di tutti i coinvolti. Il poliamore differisce dall’adulterio o dalla relazione aperta perché tutte le parti coinvolte sono pienamente consapevoli e d’accordo con la configurazione della relazione. Ci sono molte ragioni per cui una persona potrebbe scegliere di vivere una relazione poliamorosa. Alcune persone possono sentire che l’amore non è limitato e che possono amare più di una persona allo stesso tempo. Altri possono trovare che una relazione poliamorosa soddisfa i loro bisogni emozionali e sessuali in modo più completo rispetto ad una relazione monogama. Il poliamore può assumere diverse forme, come una relazione triadica in cui tre persone sono coinvolte in una relazione romantica o sessuale, o una relazione di gruppo in cui più di tre persone sono coinvolte. Ci sono anche relazioni poliamorose in cui i partner hanno relazioni parallele, ma non necessariamente vivono insieme o condividono tutti gli aspetti della loro vita. Nonostante le molte forme che può assumere, presenta sfide uniche, come la gestione dei sentimenti di gelosia, la creazione di regole e confini all’interno della relazione, e la gestione delle relazioni con la famiglia e gli amici che potrebbero non capire o accettare la configurazione della relazione. In generale, il poliamore è una scelta personale e deve essere rispettato come tale. Ci sono molte persone che trovano felicità e appagamento in relazioni poliamorose e non vedono una necessità di limitare il loro amore a un unico partner. Chi sceglie il poliamore lo fa per varie ragioni. Qualcuno vive così, perché le di intimità sono molteplici ed è difficile raggiungerle tutte con una sola persona, allora fa in modo di realizzarle di volta in volta con partner diversi. Qualcun altro sperimenta il poliamore perché con un partner vive la passione, con un altro condivide progetti e con un altro ancora sente una forte intimità di pensieri. Ma non solo. Vediamo le diverse forme che può prendere. Continua a leggere
Migliora la postura per prevenire il mal di schiena
Il mal di schiena è una delle principali cause di dolore e disabilità a livello mondiale. Una delle cause più comuni di mal di schiena è la postura scorretta, che può essere causata da una serie di fattori, tra cui una vita sedentaria, un lavoro che richiede una postura statica per lunghi periodi di tempo, e una scarsa forma fisica. La postura scorretta si riferisce alla posizione in cui si tiene il corpo quando si sta seduti, in piedi o si cammina. Può essere causata da una combinazione di fattori, tra cui debolezza muscolare, flessione della colonna vertebrale, e una posizione sedentaria prolungata. E può causare una serie di problemi, tra cui dolore alla schiena, rigidità muscolare, e una maggiore probabilità di lesioni. Continua a leggere
Come riconoscere le persone speciali
“Non v’è grandezza dove non vi sono semplicità, bontà e verità”.
Lev Tolstoj
Incontrare persone ‘speciali’ produce nell’anima sensazioni divine conosciute da sempre, come un déjà vu, un’emozione eternamente insita. È proprio grazie a questo familiare senso di appagamento che le riconosciamo subito, perché immediatamente ci sentiamo sicuri, a nostro agio in loro presenza. “Qualunque sia l’argomento di conversazione, le persone speciali sanno arrivare dritte al cuore con il loro parlare armonioso, scandito dal ritmo guaritore delle frequenze angeliche. Esse sono come confessori a cui viene spontaneo rivelare ogni malessere, in quanto captano/percepiscono in anticipo le sofferenze più celate, mali e tormenti profondi – come se leggessero nel pensiero, e nei reconditi angoli dell’anima”: ci spiega Giulia Giuntoli, Naturopata, specializzata in Fitoterapia presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica SIMO di Milano. Continua a leggere